Molise sul binario morto, ribalta nazionale per le vicissitudini della Campobasso-Termoli

Le cronache dei continui ritardi della linea, riattivata dopo 4 anni di stop e 15 milioni spesi, raccontate sul The Post Internazionale e descritte come emblema di un flop


Le performance della riattivata tratta Campobasso-Termoli guadagnano la ribalta. Il caso approda sulle pagine di Tpi – The Post Internazionale e viene descritto, senza mezzi termini, come un flop; come il caso di una regione che “deraglia anche a bassa velocità”.

“Quindici milioni di euro – scrive Antonello Di Lella – per riaprire una vecchia linea ferroviaria chiusa nel 2016, con la beffa di non aver risolto ancora i vecchi problemi e, anzi, aver allungato i tempi di percorrenza. Benvenuti sulla Campobasso-Termoli: 87 chilometri a binario unico percorsi alla velocità del ‘Brucomela’. Il sito di Trenitalia prevede poco meno di due ore per lo spostamento, andamento lento a dir poco, ma il reale tempo di percorrenza dalla riapertura a oggi è stato sempre superiore. Mai un treno arrivato in orario. Tempi medi di percorrenza intorno alle due ore e mezza nei casi migliori, fino alle tre ore toccate nel giorno della riapertura e anche in quello seguente”. E in realtà c’è stato un giorno in cui il convoglio non è neppure giunto a destinazione.

Di qui l’interrogativo, ovvero l’iconica domanda che sorge spontanea: “Non sarebbe stato opportuno terminare il monitoraggio e i lavori di adeguamento necessari prima di rimettere in moto una tratta che già in tempi normali impiegherebbe quasi due ore ( 1h e 50’ circa) per percorrere solo 87 chilometri? Una linea ormai troppo vecchia (la tratta fu inaugurata nel 1882, ndr), dove sono ancora numerosi i problemi da risolvere: il consolidamento di viadotti e la messa in sicurezza di ponti e ponticelli, il risanamento dell’armamento ferroviario, la vegetazione che ostacola i vagoni, oltre a qualche complicazione tecnologica. Il tutto confermato anche dalla presenza di circa 60 tecnici sui cantieri. Lavori per cui Rfi ha assunto un impegno economico per 15 milioni di euro”.

E se il governatore Toma aveva annunciato la riapertura della linea come il risultato di “un cambio di passo al trasporto ferroviario del Molise”, a conti fatti – scrive Tpi – si è trattato di un “passo di gambero”.

Ora la promessa e che nell’arco di due settimane le criticità verranno eliminate. Non resta che attendere. Dopo tutto l’unica costante nella vicenda è proprio l’attesa.

 

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