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Isernia, niente Magnastoria: la manifestazione più attesa non si farà

Come prevedibile, prefettura e Asrem non concedono l’autorizzazione per motivi legati alla possibile diffusione del contagio da coronavirus. Ennesima manifestazione civile e religiosa saltata in un 2020 solo da dimenticare. Grande la delusione e la rabbia sui social


ISERNIA. Forse i più sognatori ci credevano, ma alla fine il via libera non è arrivato: e visto il numero dei contagi in aumento in tutte le regioni d’Italia, c’era da aspettarselo.

Magnastoria, la bellissima manifestazione che il 4 settembre 2019 aveva riunito l’intera città di Isernia, come una grande famiglia, in un’unica, gigantesca tavolata snodatasi lungo il centro storico, non si farà. Lo ha reso noto il portavoce del cartello culturale Preistoris, Emilio Izzo, ideatore e principale promotore della manifestazione, diventata da subito uno degli eventi più attesi dell’anno a Isernia. Pur nel tentativo di organizzare l’evento nel rispetto del distanziamento sociale imposto dalla lotta al coronavirus, le istituzioni preposte – prefettura e Asrem – non hanno concesso l’autorizzazione. La prefettura, come riferito da Izzo su Facebook, “ha chiesto responsabilmente di fare tutti un passo indietro”; l’Asrem, invece, ha sostenuto che portare il cibo da casa, caratteristica principale di Magnastoria, “costituirebbe un pericolo aggiunto per la trasmissione del virus”.

Grande la delusione e la rabbia sui social, di Izzo per primo. La richiesta di autorizzazione era stata fatta ventitré giorni prima del diniego, arrivato solo ieri, costringendo di fatto gli organizzatori, tutti volontari, comunque a impegnarsi per preparare l’evento, dato l’avvicinarsi della data, ormai fissa, del 4 settembre. E invece ogni sforzo è stato vano: nel 2020, Magnastoria si aggiunge all’interminabile elenco di eventi di massa, culturali, religiosi e popolari saltato per il Covid-19 in Molise: dai Misteri alle processioni del Venerdì Santo, dalla ‘Ndocciata’ alla Tartufata di Miranda, dall’Eddie Lang Jazz Festival a tanto, tanto altro. Un 2020 di sacrifici e rinunce che ha trascinato con sé anche la tavolata dei record, come ambiva legittimamente ad essere l’edizione 2020, dopo una prima in cui fu superata ogni più rosea aspettativa.

 

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