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Il no del Comune a Magnastoria: rischio contagi di massa, addio attività lavorative

Il vicesindaco di Isernia, Cesare Pietrangelo, motiva e difende le scelte dell’amministrazione: “Le istituzioni devono fare il possibile per non compromettere la salute dei cittadini”. Poi giura: mai tanti turisti in città come quest’anno, lo dicono gli esercenti


ISERNIA. Cesare Pietrangelo respinge le accuse piovute sull’amministrazione comunale dopo il no, da parte di prefettura e Asrem, all’organizzazione della seconda edizione di Magnastoria, il prossimo 4 settembre. Il vicesindaco di Isernia, con garbo ma con fermezza, rigetta populismi e demagogia, e chiarisce come “le istituzioni – scrive su Facebook – debbano fare il possibile per non compromettere la salute dei cittadini”.

Il rischio, comprensibile di fronte a bollettini nazionali in costante aumento da un mese a questa parte, è quello di un contagio di massa. Dal quale, spiega Pietrangelo, non deriverebbe solo un pericolo per la salute pubblica, ma anche di natura economica, vista la fragilità delle attività lavorative che hanno riaperto dopo mesi di chiusura forzata.

“L’amministrazione comunale non si nasconde dietro il Covid-19 –sottolinea Pietrangelo – questo è veramente una considerazione che lascia il tempo che trova. Abbiamo posto in essere tutto quello che poteva essere fatto per favorire gli esercizi commerciali, così come l’anno scorso abbiamo accolto favorevolmente l’iniziativa della manifestazione in discussione. Ora, se si vuole fare populismo o demagogia si facciano pure, ma la realtà delle cose è stata espressa e i numeri non cambiano, anche se ad un certo numero di persone, questo non piace o dà fastidio”

Pietrangelo interviene anche sulle critiche ricevute per la presenza di turisti in città: “Non sono mai stati così tanti – giura – come da notizie raccolte personalmente dagli esercenti e questa è un’ottima notizia, che non ci stupisce perché tanto si è fatto per migliorare la nostra città. Da alcuni anni Isernia è meta di turisti sempre più crescente e stupisce il fatto che un certo numero di persone (non molte) non lo riconosce, come invece viene visto, riconosciuto e vissuto da chi vive Isernia in qualità di turista. La città – conclude Pietrangelo – sicuramente può essere migliorata, come del resto ogni cosa, ma l’ossatura è quella e piace”.

 

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