Emergenza lavoro: il sindacato porta la mobilitazione a Isernia. Per il PD una grande giornata

Gli esponenti del locale circolo del Partito Democratico attaccano il governo regionale, definendo “scellerate e fallimentari” le politiche messe in campo fino ad oggi


ISERNIA. Il gruppo del Partito Democratico esprime apprezzamento per la giornata di mobilitazione unitaria organizzata da Cgil, Cisl e Uil, tenutasi questa mattina nella sede dell’Auditorium di Isernia, “scelta non casuale ma simbolica perché – dichiarano gli esponenti del PD – il nostro territorio è risultato tra i più penalizzati a livello regionale dalla crisi economica”.

“Sono emerse con chiarezza tutte le criticità e le difficoltà della politica attuale nel fornire risposte adeguate ma soprattutto – spiegano dal circolo dem – è stata ribadita la necessità di dover ripartire subito per riprogrammare l’area di crisi industriale complessa e il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, cogliendo anche tutte le misure previste dai fondi regionali”

Il Partito Democratico giudica “prioritaria e condivisibile la proposta, emersa con forza e in maniera unitaria, di progettare le scelte strategiche per lo sviluppo del Molise attraverso le grandi opportunità che le risorse europee, Recovery Fund e Mes, mettono a disposizione, puntando sull’aumento del tasso di occupazione, degli investimenti pubblici, del benessere, dell’equità, della sostenibilità ambientale e dell’inclusione sociale, mediante azioni efficaci e concrete per risollevare la nostra realtà.

I sindacati hanno evidenziato l’estrema attualità delle problematiche socio-economiche affrontate e proposto con coraggio, passione e competenza le possibili soluzioni per portare avanti un nuovo modello di sviluppo in grado di realizzare una netta e decisa inversione di tendenza in tutti i settori”.

Il Partito Democratico di Isernia ribadisce “la sua totale contrarietà alla politica scellerata e fallimentare di questo governo regionale, che continua a non dare risposte sui temi fondamentali riguardanti il rilancio regionale, dalla sanità pubblica alle infrastrutture, dalla cultura al turismo, dall’istruzione al sostegno dell’economia e del lavoro, lasciando così le categorie sociali più deboli e in difficoltà prive della giusta tutela.”

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