Il portavoce del M5S in Consiglio regionale accende i riflettori sulla disposizione in fase di elaborazione per la redistribuzione al Veneziale. Sotto la lente anche il destino del SS Rosario di Venafro
ISERNIA. Redistribuzione dei posti letto al ‘Veneziale’ di Isernia e futuro del SS Rosario. Ad accendere i riflettori sulla questione è il portavoce del M5S in Consiglio regionale Vittorio Nola, che in una lettera inviata al commissario Angelo Giustino chiede di fare chiarezza in merito alle disposizioni che si stanno elaborando.
“Mi informano – scrive infatti Nola – che si sta elaborando una disposizione per redistribuire i posti letto presso l’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia.
Al di là di alcune evidenti criticità, sarebbero previsti 15 posti letto per lungodegenti e zero posti per malati oncologici.
Nel frattempo la Rsa di Venafro, che ricordo ha ospitato e curato benissimo i ‘nonni di Agnone’, non viene ancora resa operativa, insieme ai servizi necessari a livello di presidio territoriale come richiesto anche dall’Amministrazione comunale di Venafro. Sembra tutto assurdo, anche perché in questo modo si creerebbe una commistione pericolosa presso il ‘Veneziale’ tra assistenza sanitaria per acuti e post acuti in tempo di Covid!
È ora di fare definitiva chiarezza anche riguardo alla nomina del responsabile della Casa della Salute presso il ‘SS. Rosario’ di Venafro, senza ulteriori ritardi.
Queste questioni non sono di competenza Agenas, ma solo di una ordinaria e pragmatica attività di Asrem e Dga Salute della Regione Molise”.
Da qui l’invito a Giustini ad “intervenire e di far assicurare il corretto funzionamento delle strutture sanitarie pubbliche in provincia di Isernia, e non solo ovviamente, nell’ interesse esclusivo di tutti i cittadini molisani nonché delle persone/pazienti dei territori circostanti che iniziano a perdere fiducia nelle istituzioni, oltre che la pazienza. Basta prese in giro – conclude -: se avete coraggio, insieme ai colleghi sub commissario e dirigenti regionali dichiarate di voler chiudere il ‘SS. Rosario’ e di trasformare il ‘Veneziale’ in un girone dantesco per ogni tipologia di paziente”.
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