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Contrasto alla povertà e sostegno alle categorie deboli: Piano sociale da 41 milioni

Il voto oggi pomeriggio in Consiglio regionale. Si trattava di un provvedimento atteso da tempo, con cui sarà possibile attuare una serie di interventi nel settore del welfare. Ma per il M5s si è trattato di un documento ‘monco’, arrivato in aula in notevole ritardo


CAMPOBASSO. Azioni di contrasto alla povertà e interventi a tutela degli anziani e dei minori a rischio. Sono alcuni dei settori di intervento del Piano sociale regionale 2020/22, approvato oggi, a maggioranza, dal Consiglio regionale, con uno stanziamento di 41 milioni di euro per il triennio, ripartiti su base annua tra gli ambiti territoriali sociali, in riferimento alla popolazione.

Un provvedimento atteso da tempo – dopo il dibattito nella quarta commissione, presieduta da Mena Calenda, il piano era stato approvato dalla Giunta Toma nel 2019 – per avviare una serie di azioni in grado di rispondere alle esigenze e ai bisogni della popolazione molisana.

Bisogni individuati anche per mezzo di una ‘fotografia sociale’ del Molise che si sostanzia in un considerevole calo demografico della popolazione, nell’alto tasso di invecchiamento, nelle elevate esigenze assistenziali, nella scarsa presenza di servizi sanitari territoriali, nell’elevato livello di problematicità per minori e famiglie, nella presenza di disagio adulto, nel contesto di povertà ed esclusione sociale, nonché nella presenza consolidata di stranieri.

Gli assi portanti della pianificazione sociale sono costituiti da alcune aree d’intervento prioritarie: sostenibilità del welfare di accesso, responsabilità familiare e tutela dei minori, promozione del sostegno a domicilio e dei livelli di autonomia delle persone anziane e disabili, contrasto alla povertà e percorsi di inclusione sociale, rafforzamento del lavoro di rete.

Nel Piano 2020-22 si ribadisce la necessità di realizzare percorsi concreti in termini di integrazione sanitaria. L’obiettivo è quello di riuscire a realizzare interventi integrati in alcune aree particolarmente sensibili: anziani, disabili, dipendenze.

È prevista, inoltre, la possibilità di riattivare l’Osservatorio regionale delle Politiche sociali, con il compito di sostenere i processi decisionali e le attività di programmazione, coordinamento e controllo sugli esiti della programmazione di zona.

Critico il giudizio del M5s, che si è astenuto. “L’approvazione del Piano sociale regionale 2020-22 non ci soddisfa – ha rimarcato Angelo Primiani – ma soprattutto non può soddisfare gli operatori del settore perché si tratta di un Piano che arriva con due anni di ritardo ed è carente sotto vari punti di vista. Tutte le parti ascoltate in Commissione avevano segnalato le carenze del Piano in bozza, ad esempio la totale assenza di integrazione sociosanitaria. Una mancanza grave soprattutto perché intanto il Piano sanitario ancora non è stato approvato. Insomma è stata persa un’occasione per integrare sociale e sanità, ambiti strettamente collegati”.

“Ma al Piano Sociale – ha aggiunto Primiani – manca anche un sistema informativo unico, come avevamo proposto, così come avevamo chiesto di aumentare e rendere stabili i fondi agli Ats e ai relativi Piani di zona. Le nostre proposte sono state respinte – ha concluso – così il Molise si ritrova un Piano sociale monco, un ‘timone’ che non riesce a dirigere la nave regionale verso politiche integrate utili ai cittadini”.

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