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Tamponi dai medici di famiglia: siglato l’accordo. Ora la palla passa alle Regioni

Saranno fatti negli studi o in altri spazi: 50mila tamponi rapidi antigenici al giorno tra medici e pediatri


CAMPOBASSO. Tamponi dai medici di famiglia, l’accordo è fatto e riguarda tutti, anche quella parte di professionisti rappresentati dai sindacati che non hanno siglato l’accordo. Il governo, come riportato da Repubblica.it, annuncia 30 miliardi per finanziare l’operazione. “Ringrazio i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che hanno sottoscritto oggi, con senso di responsabilità, il nuovo accordo collettivo nazionale”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza su Facebook.

Ma non tutti sono d’accordo. Il presidente dell’Ordine dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, prevede una “rivolta dei condomini” per la possibilità che nei prossimi giorni i medici di famiglia comincino a fare tamponi rapidi nei loro studi: ” Posso assicurare – dichiara Rossi – che in contesti come gli studi nei condomini, specie in realtà urbane di grandi dimensioni, questa cosa è semplicemente impossibile” sottolinea.

Non è l’unica voce critica: “E’ inaccettabile che i medici di famiglia siano obbligati a fare i tamponi in studio quando si poteva chiedere la disponibilità volontaria, permettendo a chi non ha spazi adeguati nel proprio ambulatorio di non esporre a rischio i pazienti e se stessi”. Angelo Testa è il presidente del Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Snami) che non ha firmato l’accordo con la parte pubblica, chiuso invece dal sindacato di maggioranza, per l’esecuzione di tamponi rapidi antigenici e per la dotazione di apparecchiature diagnostiche (come ecografi ed elettrocardiografi) in studio.

 Alcune Regioni intanto già si stanno organizzando. È stato firmato un accordo tra la Regione Puglia e i sindacati dei medici di medicina generale che consentirà ai medici di famiglia di effettuare i tamponi rapidi negli studi o in strutture messe a disposizione dalle Asl. E a far tamponi saranno anche i pediatri: ci sarà la disponibilità complessiva di “circa 50mila tamponi rapidi antigenici al giorno, da qui a fine dicembre, tra i pediatri di libera scelta ed i medici di famiglia” spiega il presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Paolo Biasci. Così “daremo un grandissimo contributo ai dipartimenti di prevenzione territoriali che stanno affogando subissati dalle richieste di test”.

 

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