Il capogruppo di Isernia in Comune contesta i Popolari, la Lega e una parte di Forza Italia: in Regione sostengono il centrodestra, ma a Palazzo San Francesco remano contro l’amministrazione in carica a scopo personalistico
ISERNIA. Il bilancio comunale alla fine è passato, ma quanto accaduto ieri durante la seduta del Consiglio di Palazzo San Francesco accende – inevitabilmente – il dibattito. Duro infatti il commento del capogruppo di ‘Isernia in Comune’ Nicola Moscato rispetto alla scelta di gruppi di maggioranza che, nel centrodestra, sostengono la coalizione di governo alla regione, per poi prendere posizioni trasversali o di aperta opposizione a Palazzo San Francesco, su tutte la bocciatura del documento contabile di previsione, passato per il rotto della cuffia.
Nel mirino i Popolari per l’Italia, a Palazzo D’Aimmo rappresentati dall’assessore Vincenzo Niro; il gruppo della Lega – formato dai consiglieri Stefano Testa, Gianluca Di Pasquale e Irma Barbato – che hanno il loro referente in Giunta regionale nella persona di Michele Marone; e una parte di Forza Italia, rappresentata da Raimondo Fabrizio, che è il gruppo cui fa riferimento lo stesso presidente della Regione
La decisione in sede di voto, secondo Moscato, quantomeno risulta anomala.. “Non ho mai visto – sottolinea infatti – una minoranza comunale di centrodestra, che però è in maggioranza alla Regione, che vota contro un bilancio in cui sono inclusi centinaia di migliaia di euro di fondi cofinanziati dallo stesso esecutivo regionale che loro stessi rappresentano ad Isernia”.
Per l’esponente di maggioranza quello dei tre gruppi è “il becero tentativo, maturato sotto terra e subdolamente negli ultimi giorni, figlio solo di personalismi locali, di richieste di varie poltrone in cambio di appoggi sui progetti”.
Non soltanto. Moscato critica anche quella che, a suo avviso, è una mancata attenzione per il momento complesso che la città sta vivendo a causa dell’emergenza coronavirus. “Tra l’altro – ha infatti sottolineato – provare a lasciare senza guida un capoluogo di provincia in pieno Covid è pura follia. Spero – ha sottolineato infine – che il presidente della Regione Donato Toma prenda gli opportuni provvedimenti politici”.
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