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Coronavirus, l’Ordine dei Medici accusa Florenzano: “Sue dichiarazioni offensive”

Dura presa di posizione di Carolina De Vincenzo e Fernando Crudele: “Affermazioni come quelle riportate offendono tutti i medici e gli infermieri che quotidianamente mettono a repentaglio se stessi e i loro affetti più cari e ancor più la memoria dei nostri colleghi che hanno pagato con la vita l’attaccamento alla professione”


CAMPOBASSO. Dopo le polemiche scatenate dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri molisani, per mezzo dei coordinatori provinciali Carolina De Vincenzo e Fernando Crudele, prende una netta e chiara posizione contro il vertice Asrem, mettendo in evidenza le difficoltà che si registrano in particolare all’ospedale di Termoli, dove i casi di contagio al Covid sono sempre più numerosi, e rispendendo al mittente le accuse su presunte responsabilità addebitabili agli operatori sanitari che si sono contagiati in servizio. 

“In un periodo di grandissima difficoltà e disagio per tutti gli operatori sanitari e di allarme per la salute dell’intera collettività, il coordinamento degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri molisani – scrivono De Vincenzo e Crudele – ritiene inopportuno che vengano rilasciate o divulgate dichiarazioni che mettano in dubbio le buone pratiche e le capacità di contenimento del contagio da parte degli stessi operatori all’interno dei rpesidi ospedalieri e non solo.

Quel che è certo – accusano i rappresentanti dell’ordine regionale – è che esistono una promiscuità di percorsi e un cluster all’ interno dell’Ospedale S. Timoteo estremamente preoccupanti e che affermazioni come quelle riportate offendono tutti i medici e gli infermieri che quotidianamente mettono a repentaglio se stessi e i loro affetti più cari e ancor più la memoria dei nostri colleghi che hanno pagato con la vita l’attaccamento alla professione.

Non è questo il momento delle contrapposizioni, ma della collaborazione tra decisori politici, amministratori, scienza medica e società, rimandando a tempi più sereni la riorganizzazione del sistema sanitario, alla luce di tutte le criticità emerse.

I cittadini devono rispettare le misure di contenimento del contagio, nel loro stesso interesse, ma devono essere adeguatamente informati e non solo subissati di numeri di morte e di comunicazioni che allarmano o peggio gettano ombre sui percorsi terapeutici, minando la fiducia nei loro medici, che anche operando in condizioni di grave disagio e di scarse risorse, si prendono sempre cura della persone preservando la vita” concludono Carolina De Vincenzo e Fernando Crudele.

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