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Ospedali da potenziare, c’è anche il ‘Vietri’. Sui contributi sospesi Di Lucente a testa bassa contro Iorio

Nella seduta di oggi del Consiglio regionale anche l’informativa del governatore Donato Toma sui vaccini e il caso di Sant’Elia a Pianisi, zona rossa del Molise


CAMPOBASSO. Ospedali pubblici da potenziare, c’è anche il ‘Vietri’ di Larino tra le strutture sanitarie da riattivare o rendere più operative. Lo ha deciso il Consiglio regionale, approvando l’ordine del giorno di iniziativa di Aida Romagnuolo, sul mantenimento e operatività di tutti i reparti e servizi degli ospedali di Termoli, Agnone, Isernia e Venafro.

Un ordine del giorno approvato a maggioranza, che prevede anche l’implementazione di servizi sanitari nella struttura dell’ospedale ‘Vietri’ di Larino, tra cui un punto di primo intervento, la riattivazione della camera iperbarica, il potenziamento della riabilitazione e dell’hospice.

Il voto questo pomeriggio, dopo che tutta la mattinata è stata impegnata nella discussione della mozione, primo firmatario l’esponente dei Popolari per l’Italia Andrea Di Lucente, sull’accertamento del debito legato all’esenzione dei contributi previdenziali delle ex Asl di Campobasso e Termoli, sospesi dal governo regionale guidato dal governatore Michele Iorio, su indicazione del governo Berlusconi, a seguito del terremoto del 2002 e dell’alluvione del 2003.

Nelle parole di Di Lucente un duro ‘J’accuse’ nei confronti di Iorio, “che ha gestito la sanità con politica clientelare, con assunzioni di amici e parenti”, e per le modalità con la quale è stata gestita la vicenda, che ha portato la Regione a maturare un ‘buco’ finanziario di 86 milioni di euro. Coperto in parte durante la legislatura Frattura, quando la Regione si era fatta carico di un debito di 47 milioni di euro.

“Un’iniziativa scomposta”, l’ha definita Iorio. “Sono accuse che rigetto – le parole del consigliere – non si era mai visto che una maggioranza accusasse una persona con espressioni così gravi, con un atto che arriva in aula senza firme, in piena emergenza sanitaria ed economica, mentre ci fischiano nelle orecchie le proteste dei sindacati”.

“Una resa dei conti politica”, l’ha definita il capogruppo del Pd Micaela Fanelli, che ha parlato senza mezzi termini di “sicario e di mandante del sicario”.

“Non ritengo che la mozione sia contro nessuno e tanto meno contro Iorio e non so perché c’è questo pregiudizio – ha detto il governatore Donato Toma, rispondendo sulla questione – Dopo il terremoto Iorio prese una decisione, che forse avrei preso pure io, ma non si può dimenticare che nel 2006 è arrivata un’interpretazione autentica, che ha chiarito che la sospensione dei contributi si applicava solo al privato e non al pubblico.” 

Il dibattito si è concluso con l’approvazione dell’atto di indirizzo, con cui il Consiglio regionale impegna le commissioni competenti a chiarire il reale ammontare dei debiti, l’effettiva imputazione all’ente di competenza e a relazionare entro 90 giorni. Si impegna altresì il presidente della Regione ad intraprendere ogni iniziativa per attivare il coinvolgimento del Governo centrale, al fine di trovare una soluzione condivisa.

In Consiglio regionale anche la questione dei vaccini, con i ritardi maturati dal Molise, “a causa della mancanza di personale e delle siringhe non idonee per somministrare le dosi”, ha detto il governatore Toma, che ha anche informato l’aula che nella mattinata di oggi sono state somministrate circa 300 dosi, tra Campobasso, Isernia e Termoli.

Immancabile il riferimento alla pandemia da Covid-19, con il caso di Sant’Elia a Pianisi, zona rossa del Molise, per i contagi che interessano 33 famiglie, con 95 persone infette e 90 in isolamento per contatti con positivi. Da capire se generati da comportamenti non consentiti dalle norme. Si vocifera infatti di riunioni allargate per la pratica dell’uccisione del maiale.

Carmen Sepede

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