L’emergenza sanitaria ha inciso in maniera significativa sul settore: presenze -12,3%. Il bilancio dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo: penalizzati i piccoli operatori
TERMOLI. Termoli meglio di Rimini nel bilancio relativo alle presenze turistiche 2020. A renderlo noto l’Azienda autonoma di soggiorno e turismo che evidenzia l’arrivo in città di 132.028 persone, di cui 125.574 italiani.
Preferiti B&B e residence, che hanno visto una crescita del 2,6; in calo, invece, gli hotel.
Complessivamente, fra strutture alberghiere ed extralberghiere, – rilancia Ansa – le presenze sono scese del 12,3% rispetto al 2019. A pesare sul bilancio le restrizioni conseguenti all’emergenza sanitaria, che hanno impedito il flusso in Molise di visitatori stranieri. Gli arrivi nell’anno sono stati 37.021 di cui 35.125 italiani.
Per quanto riguarda la provenienza, a Termoli sono arrivati per il 37% dal nord Italia, per il 16% dal centro e per il 47% dal Sud.
Nei periodi di tregua, ossia non soggetti a lockdown, il settore turistico termolese ha ottenuto complessivamente buoni riscontri. In autunno, a ottobre in particolare, le strutture extralberghiere sono state privilegiate dai viaggiatori. Nuovo calo, invece, a dicembre, quando la pandemia ha ripreso vigore.
“Valutando i dati complessivi – dichiarano dall’ufficio statistico dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo – possiamo dire che Termoli è andata meglio di Rimini. Il danno al turismo in ambito locale comunque c’è stato. Ne hanno risentito tutti gli imprenditori, con particolare riferimento ai piccoli operatori”.
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