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Manutenzione ospedali, parola al Consiglio di Stato

L’azienda di Isernia Spinosa Costruzioni Generali si è vista respingere l’istanza cautelare dal Tar in camera di consiglio lo scorso 13 novembre, ma i giudici sottolineano la particolare complessità di alcuni aspetti evidenziati nel ricorso: di qui la scelta di fare appello. Intanto, i giudici amministrativi dovranno decidere su un secondo ricorso a tema il prossimo 27 gennaio che chiama in causa l’Asrem e anche altre autorità


CAMPOBASSO. Si andrà in Consiglio di Stato per decidere le sorti dell’appalto da 46,2 milioni di euro relativo alla manutenzione degli ospedali e poliambulatori del Molise.

Lo scorso 13 gennaio il Tar regionale, in composizione collegiale, ha rigettato l’istanza cautelare presentata dall’azienda di Isernia Spinosa Costruzioni Generali, tramite gli avocati Gabriele Di Paolo e Dover Scalera, relativa alla procedura di affidamento del ‘Multiservizio tecnologico integrato con fornitura di energia per gli edifici in uso, a qualsiasi titolo, alle pubbliche amministrazioni sanitarie (MIES 2), Lotto 10 Molise-Campania, per il periodo di 5 anni’, con la quale il direttore generale Asrem, Oreste Florenzano, lo scorso 26 novembre ha aderito alla convenzione della Consip, la Centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, revocando così, implicitamente, una precedente gara ad hoc del 2017 indetta dalla Centrale Unica di Committenza della Regione Molise.

Una scelta, quella della Consip, che di fatto consegna la gestione del servizio alla multinazionale italo-francese Siram-Veolia, attiva nella gestione del ciclo globale di energia, acqua e rifiuti speciali con oltre 130 sedi in Italia e con un ramo d’azienda Industry & building che si occupa anche di sanità. Dettata, a giudizio del direttore generale Asrem, da motivi di risparmio – circa 10 milioni di euro in 5 anni per gli interventi manutentivi – che tuttavia estromette, di botto, le ditte del Molise che hanno gestito per anni il servizio, con ripercussioni economiche notevolissime, vista l’entità dell’appalto. A difendere l’Azienda sanitaria regionale l’avvocato Michele Coromano; la Siram, invece, si è costituita con i legali Raffaella Zagaria, Alessandro Botto e Francesco Mataluni.

L’udienza collegiale era stata fissata per il 13 gennaio dopo che il Tribunale Amministrativo del Molise, in un primo momento, aveva accolto l’istanza cautelare avanzata dalla Spinosa Costruzioni Generali Spa sospendendo il subentro della multinazionale nel servizio di gestione delle strutture sanitarie regionali e fissato la Camera di Consiglio. Nel ricorso, la Spinosa – che si occupa della manutenzione degli ospedali di Isernia e Venafro, in proroga, dal 2016 – lamentava tra l’altro, con l’implicito annullamento della gara del 2017, la sottrazione dell’affidamento al confronto concorrenziale che avrebbe potuto portare a condizioni ancora più favorevoli per le casse dell’Asrem. Implicito perché atti di revoca non ce ne sono mai stati e Florenzano, nella delibera di adesione alla convenzione Consip, non ne fa assolutamente menzione.

Ma i giudici amministrativi, con ordinanza n. 26/2021, hanno ritenuto prevalente, tra le contrapposte esigenze, “quella dell’amministrazione all’affidamento del servizio in oggetto sulla base della nuova convenzione, per poter conseguire i dichiarati obiettivi di efficientamento gestionale, rispetto a quello della società ricorrente a tutelare la chance di aggiudicazione nella diversa procedura di gara implicitamente revocata attraverso il provvedimento impugnato”.

Tuttavia, il Tar scrive testualmente di ritenere “che gli altri motivi di ricorso, con particolare riferimento al primo, presentino aspetti di complessità il cui esame è incompatibile con il carattere cautelare della presente fase”, ma senza fissare un’udienza di merito. Di qui la decisione – praticamente obbligata – della Spinosa Costruzioni di fare appello in Consiglio di Stato, in attesa che il Tribunale amministrativo del Molise si pronunci su un secondo ricorso a tema presentato da altre due ditte locali estromesse, la Califer e la Omnia, rappresentate in giudizio dall’avvocato Giuliano Di Pardo.

L’udienza è fissata per il 27 gennaio e il ricorso, in tal caso, chiamerebbe in causa anche altre autorità oltre l’Asrem. La vicenda insomma non è affatto conclusa e il servizio di manutenzione ospedaliera, almeno fino al 27 gennaio, non sarà affidabile alla Siram.

 

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