HomeSenza categoriaTrasporti pubblici, stipendi sempre in ritardo e poca sicurezza: l’appello dei lavoratori...

Trasporti pubblici, stipendi sempre in ritardo e poca sicurezza: l’appello dei lavoratori alla Prefettura

Oggi il presidio a Campobasso, indetto da Faisa Cisal, anche per protestare contro l’obbligo della bigliettazione a bordo. I timori per il rischio di contagio da Covid-19


CAMPOBASSO. Trasporti pubblici, presidio dei lavoratori e dei sindacati, oggi davanti alla Prefettura di Campobasso, organizzato da Faisa Cisal, per evidenziare i problemi che vivono gli autisti.

Si va dal ritardo nel pagamento degli stipendi, che costringe i lavoratori a far ricorso al decreto ingiuntivo, a problemi che riguardano la sicurezza, anche in relazione all’emergenza sanitaria in corso. Per arrivare all’ultima questione, contestata, dell’obbligo di bigliettazione a bordo.

“Fra coloro che soffrono maggiormente dell’inefficienza del settore, oltre all’utenza – ha dichiarato Faisa Cisal – ci sono i dipendenti, fra i più produttivi d’Italia e fra i meno remunerati, anche se la Regione ha previsto ed elargito, già dall’anno 2011, importanti risorse da destinare al personale dipendente ed al rinnovo del parco autobus delle quattro maggiori aziende, l’80% del settore. Risorse che non sono mai giunte ai destinatari, né utilizzate per il rinnovo parco autobus”.

Quindi la questione dei salari. “L’ngiustificato pagamento in ritardo degli stipendi Atm e Gtm – ancora i sindacati – potrebbe ben essere risolto, anziché con i decreti ingiuntivi, con l’intervento sostitutivo degli enti interessati, in fondo è un atto previsto dalla legge, e si eviterebbe, oltre all’inutile costo, d’impegnare il Giudice in un lavoro ripetitivo ed ingombrante. Sembra incredibile che non si comprendano le difficoltà economiche che sono imposte a gran parte degli autisti, costretti a mendicare, ogni mese, l’approvazione del Giudice o denaro dai parenti prossimi”.

E ancora il tema del rispetto delle norme di sicurezza. “Alcune aziende, oltre ad attuare un’ampia evasione alle norme antipandemia (pulizia ed igienizzazione giornaliera, sanificazione periodica e divieto di bigliettazione da parte degli autisti a bordo), emanano delle disposizioni per far effettuare la biglietteria agli autisti a terra, anche quando si potrebbe impiegare il personale eccedente, anziché chiedere l’intervento del fondo di solidarietà. La Regione da un lato vieta di emettere il biglietto anche a terra, dall’altra richiama le aziende all’emissione dei biglietti, costituendo, la mancata emissione, un danno erariale. In definitiva, le aziende, pur esistendo il divieto, eludono la norma facendo scendere a terra l’autista”.

La paura, conclude Faisa Cisal, è che gli stessi autisti possano contrarre il Covid. Da qui l’appello alla Regione e alla Prefettura, chiamata a svolgere un ruolo di mediazione nella soluzione di una vertenza che si trascina da anni.

Iscriviti al nostro gruppo Facebook ufficiale 

isNews è anche su Telegram: clicca qui per iscriverti 

Per ricevere le nostre notizie su Whatsapp, clicca qui e salva il contatto! 

Più letti

‘Semi di pace’, al liceo classico Mario Pagano l’incontro sui conflitti...

Appuntamento con l'iniziativa del Comune di Campobasso e dell'associazione Dajai mercoledì 3 aprile CAMPOBASSO. Il comune di Campobasso in collaborazione con l’associazione Dajai ha organizzato...
spot_img
spot_img
spot_img