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Una donna nella Giunta regionale. Fanelli: battaglia viva contro la protervia di Toma

Approvata con 11 voti favorevoli la mozione del Pd


CAMPOBASSO. Una donna nella Giunta regionale, passa con 11 voti favorevoli la mozione del Pd, primo firmatario Micaela Fanelli, finalizzata a conferire la delega alla parità di genere e alle diversità. 

“Una battaglia storica vinta contro la protervia di Toma – le parole del capogruppo dem Micaela Fanelli – Non posso che essere fiera di come l’aula abbia scelto di stare dalla parte dei diritti delle donne e per questo ringrazio tutti i colleghi, di minoranza e maggioranza, che hanno espresso il loro voto favorevole. Si tratta di un atto che arriva in un momento storico caratterizzato da una pandemia che sta amplificando ancora di più le distanze sociali ed istituzionali delle differenze di genere. Ce lo dicono i numeri drammatici emersi nel report Istat sull’occupazione dell’ultimo mese del 2020. Cifre che evidenziano come la crisi abbia colpito soprattutto le donne, il 98% di coloro che perso il lavoro. Così come, sempre l’Istat, ha certificato, come dal 2019 al 2020, ci sia stato un aumento del 75% delle chiamate al numero anti-violenza da parte delle donne”.

Effetti drammatici del Covid, ha rimarcato la consigliera, che hanno amplificato le richieste di aiuto e il divario di genere, mai davvero colmato, per ottenere una maggiore presenza delle donne nei luoghi decisionali, nelle istituzioni. Affinché quei diritti possano essere davvero affermati.
 
“Oggi voglio pensare – ha rimarcato Fanelli – che proprio l’approvazione della mozione relativa alla composizione della Giunta regionale, avvenuta nel giorno successivo al 76esimo anniversario del diritto di voto che, nel 1945 venne riconosciuto alle donne, sia un simbolo di speranza e ottimismo per il futuro. Perché ora più che mai bisogna cambiare rotta. In questi due anni e mezzo di legislatura targata Toma nulla è stato fatto in questa direzione. Non si è registrato alcun intervento di politiche attive in favore delle donne. In nessun campo. Tutto questo non è più tollerabile”.
 
“Intanto, per questo importante risultato raggiunto, il mio grazie oltre ad andare a chi, insieme a me, ha scelto l’uguaglianza sostanziale dei diritti, va oggi alla consigliera di Parità, Pina Cennamo, a Beatrice Matalone che insieme ad altre sottoscrisse il ricorso al Tar contro i decreti di nomina degli assessori in violazione dell’articolo 51 della Costituzione e delle leggi europee, che appunto garantiscono la presenza delle donne negli organi esecutivi delle istituzioni. Grazie – ha concluso Fanelli – anche alle esponenti del Partito Democratico, Bice Antonelli, Bibiana Chierchia e Alessandra Salvatore, alla Conferenza delle Donne Democratiche, a tutte le consigliere della Commissione di Parità, nonché a tutte le donne e gli uomini che hanno sostenuto questa battaglia”.
 

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