Finiti i posti letto, anziana col Covid ricoverata a Isernia, muore dopo poche ore

L’85enne, in gravi condizioni, era stata trasferita dal Santissimo Rosario di Venafro. Al Cardarelli di Campobasso la Rianimazione è satura. Toma pronto a chiedere posti letto anche alle altre regioni


Aggiornamento delle 17:40. La signora di 85 anni, trasportata da Isernia a Venafro, purtroppo è deceduta: troppo gravi le condizioni in cui versava. La donna era risultata positiva al Covid-19. La signora era arrivata al Veneziale intorno alle 13 ed è deceduta poco prima delle 17.

ISERNIA. Un’anziana di 85 anni, positiva al Covid-19, è stata trasportata nella tarda mattinata di oggi dalla residenza sanitaria per anziani Santissimo Rosario di Venafro all’ospedale Veneziale di Isernia. La donna, apparsa in condizioni molto gravi, è stata sistemata nell’area Covid attigua (ma separata) del Pronto Soccorso. Il trasferimento nel nosocomio isernino è stato dovuto alla mancanza di posti letto nell’unica struttura al momento ‘dedicata’, il Cardarelli di Campobasso, dove da ieri la Terapia Intensiva ha raggiunto la saturazione con 12 posti letto occupati, mentre in Malattie Infettive sono ben 66 i ricoverati.

La preoccupazione è che possano arrivare altri positivi da Venafro, dove sono in corso i tamponi per scoprire eventuali contagi collegati all’85enne, e che si tratti di pazienti bisognosi di cure specifiche, che l’ospedale di Isernia non può fornire allo stesso modo dell’hub del capoluogo di regione.

Intanto, il presidente della Regione Donato Toma si dice pronto a chiedere la solidarietà ad altre regioni, se fosse necessario reperire altri posti letto in Terapia Intensiva. Come riferisce all’Ansa, “attiveremo la rete Cross (Centrale remota operazioni soccorso sanitario), che ci dà disponibilità di terapie intensive in tutta Italia, oltre ai privati accreditati. La Cross fu attivata lo scorso anno da Bergamo per due pazienti che furono ospitati presso la Terapia intensiva dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Lo abbiamo già fatto qualche mese fa – ha aggiunto il governatore – quando nel reparto di terapia intensiva c’erano 13 pazienti”.

Tramite la Cross viene individuato il posto più vicino dove trasferire il malato. “È chiaro – ha aggiunto – che se dovessero servire altri posti, in qualità di autorità di Protezione civile utilizzerò anche le strutture private regionali accreditate. È compito del commissario ad acta provvedere alla contrattualizzazione, ma ad oggi non so cosa stia facendo. Sottolineo comunque che se dovesse essere necessario stabilizzare un paziente non aspetteremo la Cross. Se c’è posto negli ospedali di Isernia e Termoli (Campobasso) attiveremo le norme di sicurezza e lo stabilizzeremo, come è avvenuto – ha ricordato – nel caso di un ragazzo di Termoli”.

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