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“Screening Covid nelle scuole, gravissima mancanza in Molise”

I sindacati chiedono tavolo urgente all’Ufficio scolastico regionale e alle altre Istituzioni: “Se non ci ascoltano sarà stato di agitazione”. Molto più avati in diverse regioni.


 di Maurizio Cavaliere

Anche i sindacati provano a sollecitare l’intervento delle istituzioni o di chiunque abbia diretto potere decisionale per scongiurare nuovi gravi problemi nella gestione della pandemia, soprattutto rispetto alla situazione del Basso Molise e alla sicurezza degli studenti e dei lavoratori molisani dell’ambito scolastico. In Regione, a differenza che in altre zone d’Italia, lo screening nelle scuole, che ha contribuito a evitare il diffondersi del contagio, attraverso l’individuazione di casi che viceversa non sarebbe mai stati tracciati, è in grave ritardo. Se ne parla dal agosto ormai, ma la situazione non si sblocca. Conseguente l’evidente ritardo nella campagna di vaccinazione nelle scuole che partirà dopo la fase 2, mentre altrove è già in atto.

Nel vicino Abruzzo non anno atteso oltre. E’ già partito da 11 giorni lo screening di massa in tutte le scuole di competenza comunale, che è stato promosso da Comune e Asl di Pescara. Si tratta di tamponi antigenici rapidi, eseguiti dal personale dell’azienda sanitaria direttamente nelle aule negli istituti che sono stati tenuti aperti, successivamente in tutti gli altri.

In Molise su base volontaria si può fare, ma non funziona. Non c’è traccia di iniziative strutturate /neanche a Termoli dove la situazine è drammatica) a parte quelle messe in atto da singoli Comuni, ricordiamo per esempio quella a Ripalimosani. Dopo diversi focolai si è provveduto ad effettuare i test rapidi a tutta la popolazione scolastica e prima del rientro in classe. Sono stati eseguiti 239 tamponi su un totale di 250 unità impegnate nelle scuole del paese. Dall’esame sono risultati 10 positivi di cui 7 residenti. E’ stato un modo efficace per tenere sotto controllo i contagi e per tornare tra i banchi in condizioni di maggiore sicurezza, per quanto il Covid resti uno dei virus più subdoli e pericolosi. Se le Regioni non si muovono, o non sono in grado di fare screening di massa, si potrebbe intervenire direttamente a livello nazionale con i salivari, che hanno una attendibilità importante, o i test rapidi. E’ il modo migliore per intervenire sui focolai in atto e per tracciare i contatti. Non c’è altro tempo da perdere.

Intanto i sindacati affondano il colpo e ‘strigliano’ le istituzioni coinvolte.

“Il 10 febbraio – scrivono insieme Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal – abbiamo presentato una specifica richiesta all’Assessorato alla sanità, al Dipartimento di prevenzione ed al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Molise, chiedendo che ci venissero forniti i dati dei contagi Covid-19 in ambito scolastico nella regione Molise, con il maggior dettaglio possibile, preferibilmente a livello di singola istituzione scolastica oppure, in ogni caso, a livello comunale e/o provinciale. Ad oggi, non ci è giunta nessuna risposta. Si tratta di una mancanza gravissima: se non si conoscono con precisione dati e numeri, diventa difficile se non impossibile l’adozione di provvedimenti adeguati e rivolti sia alla sicurezza che alla prevenzione. Occorre valutare immediatamente, prima che la situazione precipiti ulteriormente, la compatibilità del quadro epidemiologico con lo svolgimento dell’attività didattica in presenza: i lavoratori della scuola e gli studenti molisani pretendono certezze e sicurezza. Inoltre, è necessario mettere in campo da subito tutti gli interventi di prevenzione necessari, a partire dalla campagna vaccinale, tenendo ben presente che circa il 40% dei lavoratori della scuola hanno dai 55 anni in su. Mentre in alcune regioni è già ampiamente iniziata la campagna vaccinale dei lavoratori della scuola, ed in altre è in corso la prenotazione del personale in modo da permettere di partire al più presto, in Molise ancora non abbiamo alcuna notizia al riguardo. Se non si interviene rapidamente, si espone a serio rischio il personale scolastico, a partire da quello delle scuole dell’infanzia, costretto a lavorare in condizioni di estrema pericolosità (i bambini fino a sei anni sono privi di mascherine).

“Per tale ragione, chiediamo l’urgente convocazione del Tavolo regionale permanente al fine di avere un quadro analitico della situazione e risposte adeguate alle nostre richieste. Non è possibile aspettare ancora: occorre intervenire con urgenza al fine di evitare che la situazione precipiti ulteriormente, ponendo a serio rischio i lavoratori e gli studenti. In caso di mancato riscontro alla presente richiesta, inizieranno una vasta campagna di mobilitazione a livello regionale per definire le iniziative più adeguate, compresa la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale” conclude la nota inviata al Dirigente Ufficio Scolastico Molise e, per conoscenza, al Presidente della Regione Molise, al Sottosegretario all’Istruzione, al Direttore Generale dell’Asrem, ai Presidenti delle Province di Campobasso e Isernia ai sindaci dei Comuni di Campobasso e Isernia e al presidente dell’Anci.

 

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