Molise arancione, Fanelli: rimpallo di responsabilità tra Toma, Giustini e Florenzano

Micaela Fanelli

Ospedali in ginocchio e ‘balletto’ sul Vietri, Fanelli parla di risposta sanitaria fallita in Molise e invita a intervenire subito, per non far fallire anche la campagna vaccinale


CAMPOBASSO La situazione sanitaria diventa ogni giorno più difficile e il Molise entra in fascia arancione e ‘conquista il triste primato dell’indice Rt più alto d’Italia. A evidenziarlo il capogruppo regionale del Pd Micaela Fanelli, che punta il dito sul “rimpallo delle responsabilità” tra Toma, Florenzano e Giustini e chiede di accelerare sulla campagna vaccinale.

“La variante inglese – ha affermato la dem – continua a flagellare e i giornali nazionali riportano il dato allarmante del 50% dei tamponi positivi alla mutazione, presente soprattutto nei 28 comuni della zona Rossa in Basso Molise, che ora Toma proroga ed amplia. Ma sta allungando i suoi pericolosi tentacoli verso l’intero territorio regionale, così come dimostrano le sequenze genetiche, che indicano una pervasiva diffusione del nuovo ceppo virale in ogni parte del territorio e di età, ora anche tra i più giovani”.

“A fronte dell’urgenza ormai diventata emergenza – ha aggiunto Fanelli – i vertici sanitari molisani restano in stato confusionale. Triste ed indicibile il balletto sulla riapertura dell’ospedale Vietri che, ad oggi, non si sa come e quando sarà attivato, dopo l’ok del Ministero della Sanità, mentre gli elicotteri che trasportano i molisani verso ospedali di fuori regione sono ormai una triste realtà quotidiana, perché i 36 posti sempre assicurati dalla Regione e dall’Asrem, come ripetiamo e denunciamo da mesi, non ci sono mai stati”.

“E registro – sempre le sue parole – solo l’ultima, ennesima, diatriba tra il commissario Giustini e il dg Florenzano, con l’uno che attiva e poi sospende il Centro Covid al Vietri nell’arco di poche ore e l’altro che, dopo aver dimostrato tutta la propria incapacità operativa, ostacolato il Vietri, oggi si dice pronto a mettere in atto le disposizioni commissariali ma con tanti di quei ‘caveat’ che il suo ‘si’ sembra un ‘no’. Dimenticando che se siamo arrivati a questo punto, molto è da ascrivere al suo demerito e alle sue – e di Toma – improvvisazioni gestionali e comunicative, per le quali il Molise sta pagando un prezzo enorme Nel mentre si continua a prendere in giro tutto il Basso Molise, dove la gente muore, senza ospedali e senza certezze, umiliato, dimenticato, abbandonato”.

Quindi la richiesta di agire subito, non fermandosi alla messa in funzione del vietri, ma potenziando la medicina sul territorio e attivando la campagna vaccinale, che sta procedendo a rilento.

“Proprio sui vaccini – ha affermato ancora l’esponente del Pd anche il nuovo premier Draghi ha esortato ad assicurare la priorità assoluta, per raggiungere l’obiettivo di metà della popolazione italiana immunizzata entro l’estate. Le altre regioni stanno già correndo, e il Molise che fa? Di valuti la possibilità di aumentare i punti vaccinali e potenziare la vaccinazione a domicilio da subito e per le persone che non possono raggiungere gli ambulatori. I sindaci stanno mandando anche gli sms informativi. Qualcuno sta persino organizzando un servizio di trasporto gratuito che riduca i disagi. Tanta buona volontà, nessun coordinamento regionale. E torniamo a proporre la cosa più facile da fare: che la Regione coordini e supporti l’intera gestione”.

Restano le denunce, che arrivano dal territorio di persone che non vengono contattate dall’Asrem né per il tracciamento né per l’assistenza in caso di sintomi conclamati. Resta il timore per la diffusione della variante inglese anche nelle scuole, tra i più piccoli, tanto da dover prendere in considerazione anche la possibile chiusura delle scuole.

“E mentre il panico e la rabbia sono sempre più diffusi, l’incertezza regna sempre sovrana. Non per colpa del virus, ma per precise responsabilità del presidente Toma, del dg Florenzano e di tutta la struttura commissariale. Lavorate con maggiore coesione e unitarietà. Senza frapporre reciprocamente ostacoli. E ove serva, ad esempio per i vaccini, individuate una o più persone competenti, responsabili e dedicate. Le prove fin qui date sono tali per cui chiediamo qualcuno di capace almeno per accelerare l’immunizzazione. Il piano per la risposta sanitaria è chiaramente fallito – ha concluso Fanelli – Non facciamo fallire anche il piano vaccini”.

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