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Molise zona rossa, tutte le regole: cosa si può fare e cosa no

Quasi tutte le attività commerciali, tranne quelle ‘essenziali’, restano chiuse. Ci si sposta solo per motivi di lavoro, salute e emergenza. Stop alle visite ai parenti. Ecco le regole e i divieti validi da domenica 28 febbraio


CAMPOBASSO/ISERNIA. Da domenica 28 febbraio il Molise per la prima volta entra in zona rossa, che è quella con il maggior numero di restrizioni. Misura inevitabile dopo il precipitare della situazione epidemiologica delle ultime settimane ed esplicitamente richiesta al ministro della Salute Roberto Speranza dal governatore Donato Toma. Ecco cosa si può fare e cosa no in queste zone.

Spostamenti solo per comprovate esigenze
Nella zona rossa ci si può muovere dalle 5 alle 22 soltanto per “comprovate esigenze”, cioè motivi di lavoro, salute ed emergenze all’interno del proprio comune. È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, all’interno del territorio comunale. La grande novità del decreto Draghi riguarda le visite ai parenti: nei territori in lockdown, fino al 27 marzo non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. Rimane valido sempre il divieto di spostamento tra regioni anche di diverso colore, tranne – di nuovo – per comprovate esigenze. Come in tutte le regioni, è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla Regione o Provincia autonoma e sono sempre valide le limitazioni agli spostamenti dalle ore 22 alle 5. In caso di controlli, deve sempre essere mostrata o compilata al momento l’autocertificazione.

Quali negozi sono chiusi e quali aperti
Vengono chiusi tutti i negozi al dettaglio, tranne i rivenditori di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai, le edicole. Sono aperti anche lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, negozi di abbigliamento per bambini e di giocattoli, profumerie, pompe funebri, distributori automatici. Per quanto riguarda i centri commerciali, le uniche attività aperte al loro interno sono igli alimentari, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai, mentre tutti gli altri negozi verranno chiusi. I mercati possono vendere solo generi alimentari. Restano chiusi cinema, teatri e centri ricreativi – che invece, solo in zona gialla, potranno riaprire dal 27 marzo come annunciato dal ministro Dario Franceschini.

Asporto consentito fino alle 18 per i bar
Come si legge nel testo del Dpcm, “sono sospese le attività dei servizi di ristorazione – bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie – ad esclusione delle mense e del catering continuativo”. Tutte queste attività possono fare asporto fino alle 18 (i bar) e fino alle 22 (i ristoranti), mentre è sempre consentito senza limiti di orario ordinare cibo e bevande e domicilio. 

Palestre e piscine chiuse, solo sport individuale
Nelle regioni rosse rimangono chiuse palestre, piscine e circoli, tranne quelli dove si allenano sportivi professionisti. Sospese tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale, così come gli allenamenti. Si può fare sport “esclusivamente all’aperto e in forma individuale” e in prossimità della propria abitazione, sempre con la mascherina e rispettando il distanziamento sociale.

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