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Servono almeno 6 mesi, salta il centro Covid al Cardarelli. Iorio: si utilizzino i fondi per il Vietri

Uno scenario preoccupante per la gestione della pandemia in Molise. Per i malati di Coronavirus si allontana, al di là delle strutture mobili, la possibilità di avere altri posti letto


CAMPOBASSO. Servono almeno sei mesi di lavoro, la famosa ‘Torre Covid’ adiacente al Cardarelli di Campobasso potrebbe non essere proprio realizzata.

Nella gestione dell’emergenza Coronavirus in Molise, con gli ispettori ministeriali che bocciano il Vietri come centro Covid del Molise – ma l’ospedale di Larino dovrebbe comunque poter ospitare i pazienti con sintomi lievi – succede anche questo: rischia di saltare l’ipotesi della nuova struttura adiacente all’ospedale di Tappino. Di conseguenza, fatta eccezione per i container o le tendopoli, si allontana l’ipotesi della realizzazione in tempi brevi di altri posti letto. Che in piena emergenza servono come il pane.

Uno scenario a dir poco preoccupante, di cui si è parlato in Consiglio regionale, confermato dalle dichiarazioni fatte dall’amministratore del Consorzio di imprese che avrebbe dovuto realizzare i lavori, che ha esposto problemi relativi al la progettazione esecutiva e che ha indicato il suo cronoprogramma: non meno di 6 mesi dalla consegna dei lavori. Quando si spera che la fase più preoccupante della pandemia sarà superata. 

“La drammaticità delle informazioni – sulla questione è intervenuto il consigliere Michele Iorio – avrebbero dovuto spingere il governatore a riferire in Consiglio regionale. Ora apprendiamo che il centro Covid al Cardarelli non si farà e, se si farà, non sarebbe utile al superamento dell’attuale emergenza. I sei mesi di realizzazione dall’impianto del cantiere – ha aggiunto – corrispondono almeno a 8 mesi di lavoro, se tutto andrà bene. Mi chiedo: Toma è consapevole di quanto sta accadendo o anche la dirigenza Asrem gli è estranea? Ogni giorno che passa il disagio dei cittadini aumenta e cresce la sensazione che ormai appartiene ai molisani di non potersi curare”.

Per Iorio a questo punto la soluzione più rapida è quella di bloccare i lavori mai iniziati al Cardarelli, per utilizzare i fondi “per le piccole ristrutturazioni del Vietri, individuando il centro di Larino come unico centro Covid regionale, ponendo fine anche al trasporto di pazienti fuori regione, nonché alle strutture mobili”. Un modo anche per liberare il Cardarelli, facendolo tornare ad essere un ospedale per le patologie ordinarie.

“Si eseguano i lavori per adeguare i pronto soccorso di Campobasso, Isernia e Termoli – ha precisato ancora Iorio – e si chiuda questa lunga pagina di contrasti e discussioni su eventuali responsabilità pregresse, che servono più a giustificare l’incapacità di chi oggi governa nel fronteggiare l’emergenza,  piuttosto che a trovare soluzioni idonee per restituire ai molisani il diritto a vivere”.

C.S.

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