Ittierre, l’appello dei lavoratori: sbloccare il resto delle spettanze pregresse

La liquidatrice Caruso: ragioni tecniche e pandemia hanno rallentato i tempi, dobbiamo seguire un certo ordine nei pagamenti a causa di alcuni contenziosi aperti


ISERNIA-PETTORANELLO DEL MOLISE. Sono ancora in attesa di parte delle spettanze gli ex dipendenti dell’Ittierre di Pettoranello e ci tengono a far sentire la propria voce.

Dato il momento di difficoltà economica generale, più che mai aggravato dal protrarsi della pandemia, il recupero del pregresso rappresenta un’autentica boccata di ossigeno. Si tratta del 40 per cento di un paio di mensilità, oltre alle ferie, ai permessi di riduzione dell’orario lavorativo e alle somme eccedenti che la vecchia gestione Bianchi aveva versato all’Inps durante il periodo della formazione on the job: somme non ancora pagate da parte della procedura concordataria nei confronti di oltre 700 lavoratori, nonostante il buon esito della vendita del compendio immobiliare e mobiliare dell’ex polo tessile di Pettoranello per 2.7 milioni di euro alla famiglia Valerio, perfezionatasi nel luglio scorso.

Era stato il presidente del tribunale di Isernia, Vincenzo Di Giacomo, a dare ampie garanzie in merito al pagamento delle ulteriori spettanze. Ma i tempi sono slittati, anche a causa del Covid-19, e così le ex maestranze – un centinaio delle quali assistite dall’avvocato Cristiano Rocco – hanno contattato la nostra redazione per lanciare un appello a non essere dimenticate.

isNews ha così contattato la dottoressa Nella Caruso, liquidatrice della Spa in concordato preventivo per avere ragguagli. “Stiamo cercando di fare al più presto – ha spiegato – ma ci sono dei contenziosi precedenti ancora pendenti che vanno chiusi per forza prima”. Ragioni tecniche dunque, che determinano l’obbligo, per legge, di accantonare denaro nel rispetto della normativa specifica. “Dobbiamo prima chiudere queste situazioni – ha continuato la dottoressa Caruso – e poi potremo sbloccare le somme e procedere a un nuovo riparto parziale. La legge ci obbliga a seguire un certo ordine. La pandemia non ha aiutato con i tempi ed è nostra premura concludere. Abbiamo già le somme sul conto, ma dobbiamo rispettare la norma”.

Sui tempi precisi, dunque, non vi è ancora certezza.