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Iorio e Romagnuolo ribadiscono il voto di sfiducia. Ma non ci sono i numeri per far ‘cadere’ Toma

Iniziato in Consiglio regionale il dibattito sul documento presentato da M5s e firmato anche dai due esponenti di Fratelli d’Italia. La seduta si è aperta con l’elezione di Gianluca Cefaratti e Angelo Primiani a vice presidente dell’Assise

di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Sfiducia al governatore Donato Toma, gli esponenti di Fratelli d’Italia Michele Iorio e Aida Romagnuolo ribadiscono che voteranno la mozione, presentata da M5s e Pd e da loro sottoscritta. Ma con 10 voti favorevoli e 10 contrari non ci sono i voti per far ‘cadere’ il presidente e arrivare all’interruzione anticipata della legislatura.

L’annuncio nella seduta del Consiglio regionale, aperta con l’elezione dei due vice presidenti dell’assise: Gianluca Cefaratti, per il centrodestra, che è tornato a ricoprire l’incarico affidato qualche mese fa a Filomena Calenda, ora assessore, e il pentastellato Angelo Primiani, in quota minoranza.

Nell’intervento di Michele Iorio un attacco durissimo sul tema della sanità, in particolare la mancata scelta del Vietri come centro Covid del Molise. 

“Presidente Toma – le parole dell’ex governatore – lei ha commesso l’errore di sottovalutare l’indicazione arrivata da questo Consiglio sul Vietri e di non averla difesa né a Roma né altrove. Così come mi rifiuto di credere che il Ministero della Salute si sia rifiutato di sostenere questa soluzione, visto che il Vietri non è una casa della salute, ma un ospedale con tanto di Rianimazione”.

“Non nego il mio imbarazzo per la mia appartenenza politica al centrodestra, a cui apparterrò anche dopo il voto di questa sfiducia – ha aggiunto Iorio  – ma non si possono sottacere gli errori che sono stati commessi sulla sanità e la gestione della pandemia. Da presidente sono stato a Palazzo Chigi a parlare con l’allora premier Massimo D’Alema, riuscendo ad ottenere delle cose per il Molise che non si ottengono di certo facendo i salamelecchi alla Conferenza delle Regioni”.

“Stiamo vivendo una pagina tra le più tristi della politica molisana – ha affermato Aida Romagnuolo – Sono a un bivio, quello cioè di decidere se dare la fiducia a questo Consiglio o dare fiducia e voce ai cittadini molisani. E scelgo quest’ultima soluzione per due motivi: perché non sono mai stata coinvolta in nessuna decisione in materia di sanità e poi perché non è stata accolta la mia richiesta del centro Covid al Vietri Larino. Nei giorni scorsi abbiamo assistito a un baratto, a un mercato delle vacche che era stato proposto a me quando mi era stato offerto l’incarico sottosegretario. Ma non vi libererete di me e del mio impegno a difendere i cittadini molisani”.

Intervento di Iorio e Romagnuolo arrivati dopo quelli dei capigruppo del M5s Andrea Greco e del Pd Micaela Fanelli. Attacco politico e sulle scelte amministrative di Toma e del suo governo.

A difendere il governatore Toma, invece, l’assessore e leader di Popolari per l’Italia Vincenzo Niro, che ha parlato di “scelta inopportuna e deleteria, azione strumentale o suscettibile di strumentalizzazione, che arriva nel bel mezzo della pandemia”. 

“Non si può camuffare la verità dei fatti – ha aggiunto Niro – e rallentare percorsi e progetti per attivare aizzare l’opinione pubblica per attaccare avversario politico, nel momento più difficile per questa regione. Un concetto che né stato espresso anche dall’ex premier Giuseppe Conte. In caso di sfiducia il presidente Toma e gli assessori resterebbero a garantire l’ordinaria amministrazione fino a insediamento del nuovo Consiglio dopo eventuali elezioni. Quindi si otterrebbe il risultato di sfiduciare non il presidente ma il Consiglio. In questo momento sospendiamo le ostilità politiche – ha concluso l’assessore – e concentriamo le nostre capacità su un’azione corale”.

A chiudere il dibattito, per il centrodestra, il vice presidente della Giunta Vincenzo Cotugno. “Questo è il momento del coraggio, della fiducia e dell’unità – ha affermato l’esponente di Orgoglio Molise – Nulla di simile è successo in altre regioni in un momento così critico per il Molise. Facciamo riferimento alle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al suo appello alla responsabilità. Non è corretto strumentalizzare le polemiche e attribuire le critiche sui  ricoveri e la situazione degli ospedali alle scelte della politica e di questo governo, alimentando l’odio sociale. Evitiamo di gettare fango”.

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