Il Venerdì Santo echeggia nella voce tremante di un detenuto

Momento sempre toccante quello della preghiera davanti al carcere. Bregantini: “Il dolore ci renderà più forti”


di Maurizio Cavaliere

CAMPOBASSO. La preghiera del detenuto alla Madonna Addolorata, momento di grande valore simbolico e impatto emotivo, ha segnato profondamente il secondo Venerdì Santo campobassano senza Processione, la statua del Cristo Morto e senza coro. Non è la stessa cosa per la città, privata dal Covid di uno dei suoi riti religiosi più partecipati e sentiti, ma le restrizioni da zona arancione, e da domani tutte le Regione saranno in rosso fino a lunedì compreso, hanno costretto le autorità religiose e civili a condensare tutta la manifestazione in un unico toccante rito nel rito: quello della preghiera del detenuto, appunto.

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Ed è stato momento straordinario, commovente, non solo per Mimmo, l’uomo che, con voce e corpo tremante, ha invocato l’amore della Madonna, per sé e per i compagni detenuti nella casa circondariale di via Cavour, ma anche per le tante autorità militari e civili presenti, tra gli altri il Presidente della Regione Donato Toma e il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, e per gli uomini delle Forze dell’Ordine, primi fra tutti gli Agenti della Polizia penitenziaria. autor

“Il carcere è brutto, Maria di Nazaret” questo l’incipit di ogni singola parte della preghiera di Mimmo, che ha spiegato come e quanto sia doloroso vivere la condizione del detenuto, per le incomprensioni, gli scontri, i soprusi, i cedimenti alla legge del più forte, ma anche perché “ci fa perdere gli affetti più cari e tante gioie da condividere… E per il Covid, pure. Tu che hai provato anche i nostri dolori, e che non lasciasti mai da solo Gesù, restando perfino sotto la croce con lui, aiutaci a trasformare i nostri sentimenti negativi in dialogo, in scelta pacifica delle soluzioni, rispetto delle regole, perdono fraterno. Madonnina, il carcere è brutto perché bisogna saper convivere con tutti: aiutaci a vivere bene con chiunque avremo al nostro fianco”. Parole dense, piene di dolore e di speranza quelle di Mimmo, accompagnate dallo sguardo quasi paterno dei due cappellani del carcere e dalla presenza della direttrice Antonella De Paola (qui in foto con Mimmo), da poco a Campobasso in sostituzione di Rosa La Ginestra. dire de

Nessun caso di Covid nel carcere di via Cavour, più volte è stata sottolineata questa confortante realtà. Approfondendo con il sindacalista Aldo Di Giacomo abbiamo poi avuto conferma che finalmente alcuni Agenti sono stati vaccinati, una trentina circa e le vaccinazioni proseguiranno in questi giorni. Forse la settimana prossima toccherà anche ad alcuni detenuti: un diritto pure per loro che vivono in condizioni di privazioni pressoché totali e possibile esposizione al Covid, proprio come gli Agenti.

Ha preso infine la parola Monsignor Giancarlo Bregantini, Vescovo della Diocesi di Campobasso-Bojano. “La vogliamo difendere questa vita, provati nella tempesta della pandemia – ha detto – Il Venerdì Santo che come l’anno scorso ha questo carattere mesto e triste è comunque momento di grande intensità perché Maria piange e con lei siamo noi a piangere, chi soffre. Nelle sue lacrime scopriamo il bisogno di stare con Cristo, accanto ad ogni carcerato, ad ogni ammalato, ad ogni immigrato, ad ogni perseguitato, ad ogni disoccupato… Tu ci raggiungi, come hai raggiunto Gesù sotto la croce: tutti noi siamo chiamati a raggiungere chi non ce la fa, chi si sente abbandonato, chi ha perso tutto, chi ha paura. Grazie perché ci sei vicino, Madre, grazie perché ci dai la voglia e il coraggio di camminare ancora, oltre questa crisi, grazie per essere segno di consolazione e di speranza.

“La città è tutta qui con noi, con passi di speranza, sentieri difficili. Tu Maria ci raggiungi con la tua tenerezza materna: la tua presenza raggiunge il cuore di tutti noi e ci lascia questo messaggio.  Oggi siamo vicini alle famiglie di questa città, il dolore non le ha divise, perché il dolore unisce, ci rende più forti, ravviva i nostri legami. Oggi siamo vicini alle nostre mamme, sono loro che ci sono sempre, e ai nostri figli”.

Padre Giancarlo ha quindi trovato il modo di entrare nell’attualità dei nostri giorni, un passaggio necessario il suo, che è partito con il ringraziato pubblico al Governo Draghi per la previsione, dal primo luglio prossimo, di un assegno unico familiare annuale, destinato a tutte le famiglie con figli, fino al 21esimo anno di età. “Un provvedimento davvero importante – ha detto – al contrario di quello che riguarda il turismo e che consente di andare in vacanza alle Maldive e nello stesso tempo di non raggiungere il paese vicino: che senso ha?” si è chiesto.

Le parole del vescovo hanno insomma toccato le corde dell’anima, il cuore di chi soffre nel vissuto di questi giorni difficili, e ben si sono accompagnate con quelle del detenuto Mimmo. Per strada anche un centinaio di passanti si sono soffermati ad ascoltare entrambi. Due croci sullo sfondo, mentre i presenti si scambiano almeno gli auguri di Pasqua, sempre a distanza.

Anche quest’anno il Venerdì Santo è andato così. La speranza invocata più volte questa sera è anche per la prossima Pasqua: che sia una piena di gente, commozione e condivisione autentica.

 

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