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Isernia, l’ex Lavatoio diventa la ‘casa delle merlettaie’

Lo ha stabilito la Giunta comunale per la promozione dell’antica arte del tombolo. Una scelta che però ha sollevato polemiche


ISERNIA. L’ex Lavatoio di Isernia diventerà la ‘casa delle merlettaie’. Lo ha stabilito, con propria delibera la Giunta comunale per concedere uno spazio all’antica arte del tombolo. “L’amministrazione comunale – si legge nella delibera – intende recuperare l’originaria destinazione d’uso dell’immobile quale sede di esposizioni, in considerazione della sua posizione centrale e facilmente accessibile”.

Nell’atto, quindi, viene ricordato che l’amministrazione ha da tempo avviato un progetto di promozione del tombolo, “in coerenza e in sinergia con l’iniziativa condotta da numerosi comuni e associazioni e con il supporto del ministero della Cultura per la candidatura della lavorazione del merletto italiano a patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco”.

Quindi, nell’ambito di tale progetto di valorizzazione del tombolo quale bene culturale immateriale “appena la situazione congiunturale lo consentirà – si legge ancora nell’atto dell’esecutivo – lo spazio espositivo dell’ex Lavatoio andrà recuperato quale spazio da destinare alle diverse associazioni cittadine di promozione per realizzarvi la ‘casa delle merlettaie’, pensata quale spazio in cui mostrare dal vivo la lavorazione del tombolo nonché come luogo ove porre in essere iniziative e corsi di formazione per tramandare l’antica, nobile arte del merletto di Isernia alle giovani generazioni”.

Una scelta che però ha sollevato polemiche. Come noto, la struttura, da sette anni, era sede delle associazioni Arci, Caam-Comitato Antifascista e Antirazzista Molisano, Collettivo Studenti Universitari, Emergency, Gruppo Territoriale Di Isernia, Associazione ‘I Care’ e ‘Tikanè Assiem’.

Nel 2013, attraverso un’apposita convenzione, venne loro concessa la struttura di Largo Fratelli Maddalena in comodato d’uso gratuito. L’accordo prevedeva che “il comodato avrà durata di 6 mesi tacitamente rinnovabili, decorrenti dal giorno successivo alla data di sottoscrizione del presente atto. Alla scadenza del termine così determinato, se non interverrà comunicazione scritta del comodante al rilascio dell’immobile, si produrrà rinnovo tacito del comodato per un ulteriore periodo di 6 mesi. Il comodante si riserva di risolvere il contratto in ogni tempo per motivate cause di forza maggiore (emergenza pubblica, eventi imprevisti ed improvvisi), senza alcun obbligo verso le Comodatarie. Le Comodatarie, alla scadenza del termine, si obbligano alla restituzione dell’immobile in oggetto al Comodante”.
Proprio alla luce di ciò, la Giunta ha deliberato che “non si intende oltre, dopo sette anni di concessione, proseguire nel comodato del locale di proprietà comunale” e di “dare indirizzo ai competenti uffici comunali per compiere quanto necessario a rientrare nella disponibilità diretta dell’immobile”.

Una scelta che però ha sollevato polemiche. “In attesa delle prossime amministrative d’autunno – afferma Emilio Izzo – il sindaco strappa prepotentemente i locali de ‘Ru Puzz’ gestito fino ad oggi egregiamente da associazioni e comitati riconducibili all’area di sinistra, ma aperta a tutti e la mette a disposizione del ‘partito’ del tombolo quasi a segnare il territorio come base elettorale di destra! E pensare che in tempi non sospetti, per tentare di creare fratture in un’area politica non allineata, offrirono, con rifiuto, lo stesso spazio al Cartello Cultura Preistoris!”. Izzo ha quindi annunciato azioni di protesta.

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