L’intervista al coordinatore delle associazioni che per ora dovranno lasciare ‘Ru Puzz’ per effetto della decisione del Comune di Isernia. La proposta al sindaco: uniamoci in questa battaglia
ISERNIA. Palazzo Jadopi – e non l’ex lavatoio – come ‘casa delle merlettaie’. Questa la proposta di Celeste Caranci, coordinatore delle associazioni che gravitano sull’ex lavatoio di Isernia, in replica al sindaco Giacomo d’Apollonio e all’assessore alla Cultura Eugenio Kniahynicki circa la decisione di revocare la concessione de ‘Ru Puzz’ dopo sette anni di rinnovo tacito.
“Non voglio fare polemiche al Comune di Isernia – dichiara – ma da questo spazio non ce ne andremo così facilmente. Capiamo che tutte le associazioni abbiano bisogno di spazi adeguati, ma l’ex lavatoio non va bene per ambire a far diventare il tombolo patrimonio dell’Unesco. Occorre una sede prestigiosa, come Palazzo Jadopi, fermo da 15 anni e i cui lavori di ristrutturazione sono già stati finanziati per 2,4 milioni di euro dalla Regione Molise, per poi essere stoppati dal Covid”.
L’appello di Caranci all’amministrazione comunale è quello di unirsi per dare uno spazio vero alle merlettaie per aprire una scuola e un museo del tombolo, in primis, ma anche per altri scopi museali e associativi.
LA VIDEOINTERVISTA A CARANCI
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