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Superbonus 110 per cento, Ortis: “Rendiamo più semplice la riqualificazione energetica nei centri storici”

Il senatore molisano ha presentato una interrogazione ad hoc al Ministro della Transizione ecologica Congolani


CAMPOBASSO/ROMA. Mira a snellire il processo di riqualificazione energetica dei centri storico e per questo ha ha presentato un’apposita interrogazione al Ministro della Transizione ecologica Cingolani. Si tratta del senatore molisano Fabrizio Ortis che intende sollecitare norme chiare ed efficaci in materia, specie alla luce dei vantaggi previsti con il Superbonus del 110 per cento.
Con tale atto di sindacato ispettivo, Ortis punta così a consentire agli organi preposti al rilascio di autorizzazioni di aver un miglior supporto normativo e di indirizzo nel merito. E, guardando ai residenti, gli stessi – a suo avviso – “non devono essere costretti a rinunciare alle agevolazioni edili, in modo da favorire la riqualificazione del patrimonio immobiliare in luoghi dove il fotovoltaico svolge un ruolo determinante e sostanziale per l’abbattimento dei costi e delle emissioni”.

Il senatore, come detto, fa riferimento in particolare al ‘famigerato’ Superbonus 110 per cento, che con i dovuti aggiustamenti alle sue varie complicazioni tecnico-legislative, rappresenta un’occasione di rilancio fondamentale. Uno di essi, appunto, dev’essere “la possibilità di installare pannelli fotovoltaici nei borghi e nei centri storici soggetti a vincolo paesaggistico, chiaramente utilizzando pannelli che non vadano a impattare in maniera negativa sull’aspetto degli edifici, visto che ne esistono da tempo sul mercato”.
Ortis, a supporto della sua tesi, cita anche una sentenza della VI Sezione del Consiglio di Stato, la n. 3969 del 9 giugno 2020, che ha chiarito come ci debba essere una motivazione “particolarmente stringente” perché le soprintendenze possano dire no a un impianto fotovoltaico, specificando come questo abbia una “espressa qualificazione legale in termini di opera di pubblica utilità, soggetta fra l’altro a finanziamenti agevolati”.
In un Paese che conta ben 9mila borghi, la presenza di impianti sulla sommità degli edifici, pur innovando la tipologia e morfologia della copertura, “non è più percepita come fattore di disturbo visivo – dichiara il senatore – bensì come un’evoluzione dello stile costruttivo accettata dall’ordinamento e dalla sensibilità collettiva”.

Tuttavia, i cittadini che dimorano nei centri storici dei borghi e delle città, a causa della loro struttura urbanistica e dei vari vincoli, soprattutto paesaggistici, a cui sono soggetti tali aree, sono impossibilitati ad usufruire dei benefici di cui ai bonus ordinari e straordinari vigenti.

Per rispondere a quanto prescritto dalle norme locali in materia di impatto visivo minimo, integrazione e salvaguardia dell’identità del contesto, è in ogni caso possibile installare moduli integrati nell’edificio (come tegole e ceppi fotovoltaici), i quali permettono di sostituire la copertura esistente senza dover inserire strutture aggiuntive.

“Attraverso specifiche tipologie di pannelli, dunque, con un impatto minimale sull’aspetto del tetto – conclude Ortis – si verrà così a preservare l’integrità estetica dei nostri borghi e dei centri storici e a sfruttare il meccanismo del Superbonus, migliorando le classi energetiche degli edifici”.

 

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