HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Isernia, la maggioranza diserta il Consiglio: l’antipasto di elezioni è servito

Isernia, la maggioranza diserta il Consiglio: l’antipasto di elezioni è servito

Contestate le richieste degli 11 consiglieri d’opposizione. I capigruppo: argomenti di competenza della Giunta


ISERNIA. Niente Consiglio comunale a Isernia. Come era prevedibile, la maggioranza di centrodestra diserta la seduta in presenza all’auditorium: solo 9 presenti e niente numero legale. Un documento dei capigruppo di maggioranza spiega le motivazioni dell’assenza, legate, secondo quanto si legge nella nota di maggioranza, “alla richiesta di convocazione del Consiglio comunale. A fondamento di tale decisione, la maggioranza consiliare evidenzia in primis che nella richiesta di convocazione (sottoscritta da soli 11 consiglieri comunali di minoranza che, per l’ennesima volta, si sono ben guardati dal coinvolgere l’intera assise in tale iniziativa), si chiede la trattazione di argomenti che non rientrano tra le materie di competenza del Consiglio comunale, così come previsto dall’articolo 42 del Testo unico degli enti locali. Inoltre, da un’attenta lettura del documento, non si comprende cosa nello specifico venga richiesto a questo consesso civico, atteso che gli argomenti in questione sono stati indicati dai consiglieri proponenti in maniera del tutto generica, farraginosa, oltre che risultare privi di idonea documentazione o proposta di deliberazione in allegato da sottoporre all’attenzione del consesso. Sul punto, si ricorda che il Consiglio comunale è un organo deliberativo e che i consiglieri comunali possono essere resi edotti dell’operato della Giunta tramite appositi strumenti (interrogazioni, mozioni, interpellanze etc.), espressamente previsti dalla legge, nonché da appositi regolamenti interni”.

“Gli scriventi capigruppo – ancora la maggioranza – stigmatizzano altresì l’atteggiamento della minoranza consiliare che, nel tentativo di ottenere facili consensi in vista della prossima campagna elettorale, richiede con urgenza la convocazione di un Consiglio comunale su tematiche non pertinenti la propria funzione, abbandonando però puntualmente i lavori del Consiglio – come la volta scorsa, il 28 aprile – con il mero intento di far cadere il numero legale nel momento in cui il consesso viene invece convocato per deliberare su materie di propria competenza ( vedasi, ad esempio, l’approvazione del bilancio di previsione e del piano tariffario Tari)”.

Da ultimo, i capigruppo di maggioranza sottolineano “il grottesco quanto ostruzionistico ‘modus operandi’ di una parte dei suddetti consiglieri comunali che dapprima hanno richiesto la convocazione della presente seduta salvo poi, una volta convocata, comunicare a mezzo stampa la loro assenza, adducendo motivazioni del tutto futili e pretestuose. Tali atteggiamenti – concludono – sono irrispettosi sia nei confronti degli addetti ai lavori, sia nei confronti di una cittadinanza che, già pesantemente martoriata dal delicato momento che da ormai più di un anno per colpa della pandemia sta danneggiando il nostro tessuto socio-economico, si aspetta serietà e coesione dai propri rappresentanti locali”.

La richiesta degli 11 esponenti di opposizione, nello specifico, chiedeva di discutere i seguenti argomenti:

1) Spazio Comunale ex lavatoio – discussione e provvedimenti;

2) Spazio in Località “Le Piane” destinato a Terminal, discussione e adozione di tutti i provvedimenti necessari per il recupero e il risanamento dell’area;

3) Commissioni consiliari permanenti. Problematiche inerenti al loro funzionamento. Discussione e provvedimenti;

4) Richiesta per conoscere criteri e modalità con i relativi provvedimenti inerenti alla valutazione del personale dipendente dal Comune;

5) Adozione del documento d’indirizzi generali per la predisposizione del bilancio annuale e pluriennale, ai sensi dell’art. 20, comma 4, dello Statuto comunale;

6) Palazzo Orlando: destinazione, discussione provvedimenti.

7) Piscina comunale situazione, aggiornamenti e discussione.

Lombardozzi, tuttavia, aveva calendarizzato i lavoro con un unico punto: la legittimità della richiesta in quanto tale, non i punti nello specifico. Risultato: i Popolari per l’Italia avevano già annunciato di non partecipare non condividendo l’ordine del giorno così formulato. E ora la maggioranza, a sua volta, contestando le modalità di convocazione, ha fatto venire meno il numero legale. Schermaglie che sanno già di antipasto di campagna elettorale.

 

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