Bojano perde l’assistenza farmaceutica territoriale. Primiani: Molise sempre in controtendenza

La soppressione del servizio, evidenzia il consigliere regionale del M5s, penalizza soprattutto le persone fragili


CAMPOBASSO. “La pandemia ha reso evidente la necessità di puntare in maniera decisa sulla medicina territoriale. Mentre in Italia si sta andando convintamente verso questa direzione, anche con stanziamenti importanti previsti nel Recovery Plan, in Molise si continua con il lento ed inesorabile smantellamento di quei presidi territoriali pubblici, che si sono rivelati importanti proprio durante la pandemia”.

È quello che sostiene il consigliere del M5s Angelo Primiani, che punta il dito sulla situazione del poliambulatorio Asrem di Bojano, che pur essendo punto di riferimento per gli abitanti dell’intera area matesina “sta diventando niente di più che una scatola vuota, con sempre meno servizi e personale”.

“L’ultimo assurdo caso che mette in difficoltà i cittadini dell’area – ha affermato Primiani – è quello dell’interruzione del servizio di assistenza farmaceutica territoriale. Un servizio che dovrebbe consentire alle persone diabetiche, ai dializzati e ad altre persone fragili di munirsi di farmaci e attrezzatura utile da piano terapeutico comodamente e a pochi metri da casa, e che invece ora si vedono obbligate a recarsi a Campobasso per il ritiro di quanto gli spetta”.

“Persone già vessate da patologie debilitanti – ha aggiunto il portavoce dei Cinque stelle – perlopiù anziane, talvolta sole, a cui viene sottoposto un ulteriore stress, per di più in tempo di pandemia. Persone da ascoltare e non abbandonare, e che proprio questa mattina si sono ritrovate per protestare unite contro un sistema sanitario non pervenuto”.

“Dopo che per mesi abbiamo a più riprese sottolineato l’importanza di potenziare i presidi territoriali, anche alla luce delle difficoltà emerse a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid, ci tocca quindi assistere all’esatto contrario. I servizi vengono interrotti e si ingrossano le file al ‘Cardarelli’ o altrove. Sulla faccenda chiediamo chiarezza. Cosa ne sarà di questi cittadini? Quanto dovranno attendere ancora – ha concluso Primiani – per vedersi rispettato il proprio sacrosanto diritto alla salute senza dover rincorrere le inefficienze di una rete sanitaria regionale colabrodo”?

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