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Giuseppe morì 6 anni fa sotto le macerie della chiesa di Pietracatella: Riccia non lo dimentica

L’area di Formazione e Sicurezza per le Professioni Edili del Molise intitolata all’operaio riccese che perse la vita sul lavoro sei anni fa


RICCIA. Una mattinata insieme alla famiglia di Giuseppe e a quelle delle altre vittime decedute sul lavoro. Quella di Luca Di Maria di Gambatesa, Tony Gallo di Campodipietra e insieme ai familiari di Donato Vassalotti che ieri, così come ha ricordato la moglie con commozione, avrebbe compiuto gli anni.

Ma una giornata trascorsa anche insieme alle rappresentanze sindacali e alle imprese di Confapi per celebrare la memoria e riflettere sulla necessità di formare e prevenire.

 Basta infortuni e morti sul lavoro! Un’utopia a giudicare dai tanti, troppi decessi che ancora oggi si registrano in Italia. Per la capogruppo del Pd in Consiglio regionale Micaela Fanelli serve “l’impegno di tutti e la consapevolezza che bisogna investire maggiormente in prevenzione”.

I numeri parlano chiaro, soprattutto in Molise dove, in base ai dati Inail, dal primo gennaio 2021 a maggio, i morti sul lavoro sono stati 8. E tutto questo mentre cresce anche il totale degli infortuni e delle malattie professionali.

“Particolarmente ora che – ricorda l’esponente politico di Riccia – ad incidere negativamente sui dati, è stata anche la pandemia e quel nuovo nemico invisibile che richiede uno sforzo ancora maggiore nel campo della prevenzione. Basti pensare a come, quasi un quarto del totale delle denunce d’infortunio e circa un terzo di quelle con esito mortale avvenute in Italia nel 2020 sono state dovute la contagio da Covid 2019”.

In Molise dall’inizio dell’emergenza a fine 2020 le denunce per infortunio sul lavoro da Covid sono state 225. Si tratta dello 0.2% dei 423 morti sul lavoro per Covid che si sono registrati nel Paese nello stesso periodo.

 “Un aumento avvenuto – spiega ancora Fanelli – in modo particolare, durante la seconda ondata, soprattutto a novembre, mese in cui si è concentrato il 35.6% delle 225 denunce di infortunio. Rispetto alla data di rilevazione del 30 novembre le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono, infatti, aumentate di 55 casi (+32.4%), 30 dei quali avvenuti a dicembre, 18 a novembre e 7 ad ottobre. L’aumento ha riguardato tutte le province ma più intensamente in termini relativi quella di Campobasso (+41.7%). Dunque, un andamento, che in Molise ha differito per intensità e che si è dimostrato inferiore alla media italiana in occasione della prima ondata, ma superiore nella seconda. Dati su cui riflettere e agire, perché non è pensabile che possa accadere tutto ciò. Serve uno sforzo comune nella giusta direzione”.

Micaela Fanelli conclude ricordando “la commovente testimonianza che ieri ha voluto rendere Antonio Di Iorio, sopravvissuto al crollo della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di Pietracatella dove morì Giuseppe”. La consigliera regionale rivolge un ringraziamento all’amministrazione comunale di Riccia, al presidente dell’Edilcassa Molise, Silvio Amicucci, e al presidente di Confapi Molise, Nicolino Moffa, che ha fortemente creduto nell’iniziativa.

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