Ricostruzione post-terremoto, Toma scrive a Draghi: per il Molise servono 100 milioni di euro

L’informativa nella seduta di oggi del Consiglio regionale. Il governatore ha chiesto al Premier anche la proroga della nomina a commissario, in scadenza a fine anno


CAMPOBASSO. Terremoto del Basso Molise del 14 e 16 agosto 2018, il presidente della Regione Donato Toma ha scritto al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, per chiedere la proroga dell’incarico di commissario alla ricostruzione, in scadenza a fine anno, al 31 dicembre 2024.

Lo ha detto lo stesso governatore, intervenendo oggi in Consiglio regionale sulla discussione di una mozione di iniziativa del gruppo del M5s, sui ritardi della ricostruzione. Mozione posta vota e respinta, con i voti favorevoli dei consiglieri Cinque stelle e del Pd. Mozione posta ai voti e respinta, con i voti favorevoli dei Cinque stelle e del Pd, per i quali in tre anni non è stato attivato alcun intervento, a supporto delle persone che hanno la casa inagibile e sono costretti a vivere fuori dalle loro abitazioni e spesso fuori dal loro comune.

“Ho inviato questa lettera il 10 giugno, concordandola con i commissari dei terremoti di Catania-Etna ed Ischia – ha detto Toma in aula – come ho scritto al premier Draghi la proroga è fondamentale, per consentire di eseguire gli interventi di messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati danneggiati dalle scosse. Ho chiesto inoltre di prevedere nuove risorse per il Molise, rispetto ai 39 milioni di euro destinati ai comuni del cratere, del tutto insufficienti per consentire gli interventi. Da una stima effettuata servono circa 100 milioni di euro”.

Altre richieste, ha rimarcato Toma, riguardano la possibilità di accedere al sisma bonus e di assumere personale a supporto dei Comuni, prevedendo la proroga dell’esenzione Imu, come attivato per altre aree del Paese.

Sono 333 gli immobili danneggiati che sono stati censiti negli ultimi mesi, che hanno bisogno di interventi più o meno importanti di messa in sicurezza. “Puntiamo a consentire ai proprietari degli edifici che hanno subito meno danni – ha precisato il governatore – di effettuare i lavori per permettere loro di tornare a casa, riducendo anche i costi per l’autonoma sistemazione”.

Carmen Sepede 

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