Come era ipotizzabile con una sola opzione (oltre a quella online) per acquistare un ticket e assistere a Campobasso-Taranto, davanti alla tabaccheria c’è una fila interminabile. Che febbre per la serie C.
di Maurizio Cavaliere
Si è presentato con una buona mezz’ora di anticipo davanti alla tabaccheria che la società ha indicato come unico punto prevendita front office per acquistare il biglietto di Campobasso-Taranto, seconda di campionato in programma sabato sera a Selvapiana. Ma la voglia di calcio in città è tale e tanta che, tenuto conto anche della scarsa propensione di molti all’acquisto online, Carmine si è trovato in fila dietro alla bellezza di cento persone, tifoso più tifoso meno.
Va così nella prima stagione di serie C (unica) dei lupi dopo oltre trent’anni dall’ultima C1. “Mi aspettavo tanta gente – dice da esperto tifoso rossoblù – qui si acquistano biglietti per tutti e tre i settori. Spero che i tempi di smaltimento della fila non siano troppo lunghi, altrimenti sarò costretto a tornare a casa”. Beh’ qualche ora ci vorrà sicuramente vista la coda che, dal lato della tabaccheria di Piazza Pepe attraversa la strada, supera Lupacchioli e comincia a occupare la strada lastricata che passa di fianco al Circolo Sannitico. Un serpentone interminabile che certifica la voglia che c’è in giro non solo di calcio professionistico ma proprio di aggregazione. “Paradossalmente – continua Carmine – sarebbe stato meglio affrontare una squadra meno blasonata, perché forse così i pochi biglietti di oggi (600 ndr) sarebbero bastati e non ci sarebbe stata tutta questa ressa”. O forse, aggiungiamo noi, sarebbe stato meglio che si fosse arrivati al raddoppio della capienza dei posti allo stadio così la società avrebbe indicato più punti vendica oltre al canale online. Tutte ipotesi, naturalmente. La certezza è che quando alle 16.45, a un quarto d’ora dall’apertura della prevendita, lasciamo Piazza Pepe, in fila ci sono circa 120 tifosi, campobassani testimoni di un momento realmente storico per il calcio cittadino. Mai come in questa occasione la sensazione è di essere tornati nel calcio che, mediaticamente ed economicamente, conta di più. L’obiettivo è salvarsi (sul campo), divertirsi (sugli spalti) e, almeno oggi, impossessarsi di un biglietto.
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