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Piano operativo sanitario, Toma ‘cade’ sulla mozione. Colpo di scena in Consiglio regionale

A pesare sull’esito del voto la scelta di Gianluca Cefaratti, che non ha votato e l’astensione di Micone. Intanto il governatore ha annunciato “ripercussioni”


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Piano operativo sanitario 2019/21, colpo di scena in Consiglio regionale, dove è stata approvata la mozione della minoranza, in cui si chiedeva di annullare il decreto commissariale del 9 settembre, con cui Donato Toma, in qualità di commissario alla Sanità, ha adottato il Pos. E di rivedere i contratti di accreditamento con i privati. 

Messa in voti la mozione del M5s, primo firmatario il capogruppo del M5s Andrea Greco, ha avuto 10 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astenuto. A votare a favore i 6 consiglieri del M5s, i 2 del Pd e i 2 esponenti di Fratelli d’Italia Michele Iorio e Aida Romagnuolo, in rotta di collisione con Toma e con la maggioranza.

Maggioranza che ha votato no, a partire dal governatore, “non voto contro il Governo e gli atti che mi sono stati delegati”, ha detto Toma, ma a pesare sull’esito del voto la posizione di Gianluca Cefaratti, di Orgoglio Molise, uscito dall’aula al momento del voto e l’astensione del presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone, a tutela del ruolo dell’Assemblea, come ha spiegato.

“Fossi stato io il commissario – così Cefaratti ha chiarito la sua posizione – non avrei mai adottato un atto vecchio, che non serve agli interessi del Molise”.  

Un risultato politicamente considerevole, quello che i consiglieri di opposizione hanno portato a casa, ottenuto anche perché la votazione è stata divisa in due parti, come richiesto da Greco. Approvata la parte della mozione finalizzata a chiedere di ‘congelare’ il Piano operativo, respinta con 8 voti favorevoli e 10 contrari la seconda parte del provvedimento, finalizzata a riportare il confronto sul Pos in Commissione.

“Farò tutte le valutazioni che devo fare – il gelido commento del governatore Toma dopo il voto – questo voto avrà ripercussioni sulle mie determinazioni”.

Il voto intorno alle 19, dopo un’intera giornata di dibattito in Consiglio regionale, nella seduta monotematica richiesta dall’opposizione. Che ha sollevato questioni di metodo, la mancanza di concertazione e di merito, sui contenuti del Piano.

Carenza di personale e rapporti con i privati accreditati, sbilanciati a favore di questi ultimi, alcune delle criticità della sanità molisana evidenziate dai consiglieri pentastellati. Che hanno chiesto di fissare i tetti e limitare le prestazioni extraregionali a istituti quali Neuromed di Pozzilli (Isernia) e Gemelli Molise di Campobasso, che continuano a far “pesare la loro forza contrattuale”. E che hanno rilanciato sui tagli agli ospedali e a servizi essenziali che Toma aveva invece escluso categoricamente.

Sollecitata inoltre una seria opera di concertazione per rispondere ai bisogni dei molisani, tanto per il Pos in discussione che per quello riferito al triennio 2022-2024.

Intanto il consigliere di Fratelli d’Italia Michele Iorio ha annunciato l’intenzione di scrivere ai Ministri interessati e al Tavolo tecnico, per sollevare la questione dell’illegittimità del Pos.  “Toma sulla sanità è senza maggioranza – ha dichiarato Iorio – L’emendamento presentato da me, insieme alla condivisione delle opposizioni, in sostanza ha bocciato l’operato del presidente, che sarà costretto a rivedere tutta la procedura del Pos. Gli ospedali di Isernia e Termoli e anche il Cardarelli di Campobasso possono tirare un sospiro di sollievo, perché da ora in poi si dovrà rispettare la legge, che nega a qualsiasi commissario di approvare piani sulla sanità senza il necessario confronto con le istituzioni locali, le forze sociali, con gli imprenditori. Parola della Corte Costituzionale”.

“Il Presidente della Regione e Commissario ad acta della sanità regionale, Donato Toma, prenda atto della sconfitta e di come non abbia più una maggioranza politica – le dichiarazioni del capogruppo del Pd Micaela Fanelli – Toma ammetta che il Pos da lui adottato altro non è che un documento vuoto, vecchio e schizofrenico. Talmente peggiorativo che lo stesso governatore, questa mattina in Aula, ha ammesso di aver scritto al direttore generale Asrem chiedendogli di non applicare il documento da lui stesso emanato”.

“Il Pos adottato da Toma è senza visione, senza progetto, senza alcuna integrazione tra pubblico e privato, senza nessuna rete per patologie tempo dipendenti e dell’emergenza urgenza. E se ne sono accorti anche i consiglieri di maggioranza. Toma davvero prenda atto degli errori commessi – ha concluso Fanelli – Capisca di essere rimasto come una nave senza motore in balia di una tempesta”.

La mozione approvata contiene anche l’invito a programmare la concertazione sul nuovo Pos 2022/24. Con un confronto politico e con l’audizione della Conferenza dei sindaci. Che partirà a breve, su questo l’impegno di Toma c’era già stato ed è stato ribadito in aula. Prima che l’opposizione potesse esultare per il risultato raggiunto. Che apre un altro fronte nella maggioranza di centrodestra.

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