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Subito l’attivazione di servizi e posti letto al ‘SS Rosario’: il sindaco diffida l’Asrem

Si chiede che vengano garantiti in maniera continuativa. Ricci: “La vera sfida sta nel pretendere un nuovo ruolo per l’ospedale di Venafro nel nuovo Pos”


VENAFRO. Un diffida all’Asrem per chiedere entro 30 giorni l’attivazione in maniera continuativa la riabilitazione extraospedaliera a ciclo continuo (con 10 posti letto per riabilitazione estensiva e 10 posti letto per riabilitazione di mantenimento). Rsa con 40 posti letto a media intensità per anziani e Rsd con 10 posti letto ad alta intensità per demenza. È quella firmata dal sindaco di Venafro Alfredo Ricci per il ‘SS Rosario’.

“Si tratta dei servizi previsti nell’atto aziendale Asrem – ricorda Ricci – adottato a seguito del Pos 2015/2018 e tuttora efficace, tenuto conto che il Pos 2019-2021, predisposto dal commissario ad acta Giustini e adottato lo scorso mese di settembre dal Toma, non ha previsto nulla di diverso rispetto a quanto era stato indicato nel 2016 dall’allora Commissario Frattura. Il punto sul Pos 2019/2021 è proprio questo: per il SS. Rosario non si è previsto nulla di nuovo – né in meglio né in peggio – rispetto a quanto era contenuto nel precedente Piano Frattura. 

Allora (era il 2016) sia il Comitato SS. Rosario sia il Comune di Venafro decisero di non proporre ricorso al Tar, tanto è vero che io, non essendo troppo convinto di quella scelta, proposi il ricorso soltanto per il Comitato Pro Vietri. Quel ricorso, che, quindi, venne proposto solo per l’Ospedale di Larino, fu vinto, anche se gli effetti della sentenza favorevole furono poi vanificati dal blitz che il Governo allora in carica fece, approvando con legge il Piano Frattura. 
Oggi come allora sia il Comitato sia il Comune di Venafro hanno deciso di non proporre ricorso al Tar avverso il Pos 2019/2021.  

Le ragioni dell’attuale scelta sono state spiegate bene nei giorni scorsi dal presidente del Comitato Gianni Vaccone. Il Pos adottato da Toma scadrà il 31 dicembre prossimo. Il presidente-Commissario, nel corso della recente riunione della conferenza dei sindaci ha anticipato che ha intenzione di adottare subito il nuovo Pos 2022/2024, e che è su quello che si giocherà il futuro della sanità molisana. Oggi impugnare dinanzi al Tar Molise il Pos sarebbe stato inutile, forse tecnicamente anche non fattibile”.

Per il sindaco la vera sfida sta nel pretendere un nuovo ruolo per il SS. Rosario nel Pos 2022/2024. Ospedale di comunità e casa della salute, come previsto dal piano Frattura del 2016 “significano – evidenzia ancora il sindaco – un insieme di servizi che devono essere attivi e operativi continuativamente a Venafro.  Ecco il motivo per cui ho inviato una formale diffida ad Asrem a ripristinare quei servizi che sono previsti e non sono stati mai attivati, e a riattivare quelli che erano operativi, sono stati sospesi per il Covid e oggi inspiegabilmente restano ancora bloccati. Su questa strada siamo pronti ad andare avanti. 

Ma la prospettiva non può prescindere neanche dalla garanzia effettiva rispetto all’emergenza: il cittadino che ha bisogno di piccoli interventi di emergenza deve potersi rivolgere al SS. Rosario e trovarvi una struttura pronta a prenderne in carico le esigenze, anche perché sappiamo tutti che il Pronto Soccorso di Isernia non riesce a riscontrare in tempi decenti tutti gli accessi che riceve. Su questo con il Comitato puntiamo in vista del POS 2022/2024. 
Per fare questo è necessario che il nuovo Pos parta da un ripensamento della logica dei numeri, che finora l’ha fatta da padrona. Proprio su questo tema ho insistito nel corso dell’incontro che di recente, insieme ad altri colleghi Sindaci, abbiamo tenuto con il capo della segreteria del ministro della Salute Speranza. I numeri non possono essere il parametro per misurare il livello di efficienza della sanità molisana e l’entità delle prestazioni sanitarie da garantire ai molisani. D’altronde, se problemi sono ancora sul campo dopo 14 anni di piano di rientro e dopo 12 anni di commissariamento significa che quella logica dei numeri non funziona. Il diritto alla salute resta centrale, da garantire anche ai molisani, che non sono cittadini di serie B. 

Su questo, insieme al comitato Santissimo Rosario – assicura infine Ricci – continuiamo nelle nostre battaglie, sempre con coerenza e determinazione, senza paura delle polemiche create ad arte da chi su questi temi vorrebbe fare una strumentalizzazione politica fine a se stessa, che noi, che su questo argomento siamo sempre stati in prima linea a prescindere da chi avevamo di fronte, purtroppo abbiamo imparato a conoscere bene”. 

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