HomeNotizieSPORTAesernia, 3-3 con l'Odissea 2000: coppa Italia a un passo

Aesernia, 3-3 con l’Odissea 2000: coppa Italia a un passo

ROSSANO CALABRO. Un punto pesante. E’ quello conquistato dall’Aesernia sul campo dell’Odissea 2000 al termine di una partita nervosa, tirata, decisa solo nei minuti finali e con una coda velenosa. Rimane una bella prestazione dei biancocelesti che per la prima volta in questa stagione fanno la gara da grande squadra, aiutati sicuramente dall’innesto di Grana che ha conferito alla manovra dei biancocelesti quella qualità che nella prima fase della stagione è un po’ mancata. AlTra nota positiva l’esordio stagionale di D’Alauro tra i pali. Il portiere campobassano, reduce dalla brillante stagione in serie B lo scorso anno, è tornato tra i pali nella peggiore situazione possibile, ma si è disimpegnato alla grande non facendo assolutamente rimpiangere quel “mammasantissima” di nome Bragaglia, emigrato ad Orte. Ma la nota positiva più importante è quella della classifica, che continua a vedere l’Aesernia al sesto posto ma ad un solo punto dalla Fuente, quinta, e a tre dalla Salinis, quarta. A tre gare dalla fine del girone d’andata, la cui classifica stabilirà la partecipazione alle final eight di coppa, i biancocelesti possono incredibilmente ambire a questo traguardo. Sì, perché se al Salinis dovesse essere assegnata la sconfitta a tavolino contro l’Augusta, i punti dalla quarta posizione sarebbero solo uno e l’Aesernia avrebbe due gare in casa su tre, la prossima con l’Acireale e l’ultima proprio contro la Fuente che potrebbe valere l’accesso alle finali di Coppa Italia. Sognare non costa nulla, ma essere a questo punto della stagione  poter immaginare un grande traguardo è già una grossa conquista.

 

PRIMO TEMPO: Scarpitti e Matticoli presntano una squadra rinnovata. In campo dall’inizio D’Alauro tra i pali e Grana centrale, con Cuculicchio spostato nel ruolo di laterale destro. La partenza, seppur buona sotto il profilo del carattere, è stata quanto di peggio ci si sarebbe potuto aspettare: dopo 2’22” infatti Pelentir riceveva palla sulla propria sinistra tutto solo davanti a D’Alauro e metteva la palla a fil di palo dove il portiere non poteva arrivare. L’1-0 non scomponeva l’Aesernia che dava da subito l’impressione di poter fare la partita, ma un minuto dopo arrivava il raddoppio dell’Odissea con Miglioranza che deviava fortunasamente alle spalle di D’Alauro un tiro centrale di Pelentir. Il 2-0 avrebbe ammazzato un toro, invece l’Aesernia provava ad uscire dalla pessima situazione in cui era andata a mettersi affidandosi alle geometrie di Grana e all’ottima giornata di Tadeu Sartori. Il problema era la poca incisività negli ultimi metri che si concretizzava solo in un palo colpito da Dario Lopez, con Soso pronto a deviare con la punta delle dita. D’Alauro ci metteva una pezza ancora in un uno contro uno con Pelentir, mentre dall’alto lato prima Melise e poi Sartori facevano venire i brividi a Soso. La prima frazione si chiudeva così sul 2-0 per i padroni di casa, ma l’impressione è che l’Aesernia avrebbe meritato quantomeno di chiudere ad una sola lunghezza di distanza.

 

SECONDO TEMPO: La ripresa doveva per forza vedere una squadra più propositiva in campo. E i ragazzi di Scarpitti e Matticoli entravano in campo con un piglio diverso. Il gol di Melise dopo appena due minuti, con il napoletano che rubava palla a Sapinho e batteva Soso sotto la traversa, cambiava completamente l’inerzia della gara. L’Odissea si innervosiva e non riusciva più a trovare il bandolo della matassa, cercando unicamente la soluzione del portiere di movimento per togliere il possesso ai biancocelesti. L’espulsione per doppia ammonizione di Eric, molto contestata dai locali, spianava ai pentri la strada verso il pareggio: con un uomo in più Grana e compagnia effettuavano una circolazione spettacolare che si concludeva con la sfera tra i piedi di Sartori, il cui pallonetto su Soso era da spellarsi le mani per gli applausi. Il meritatissimo 2-2 era un’ulteriore mazzata per i calabresi che riprendevano a giocare con il portiere di movimento: carta, questa, che non creava troppi grattacapi a D’Alauro, costretto ad esaltarsi solo su una conclusione ravvicinata di Saphino. Anzi, lo tesso Sapinho e Soso combinavano la frittata a poco più di cinque minuti dalla fine, con Sartori che capiva le intenzioni dei due, rubava palla e dopo aver dribblato il portiere realizzava da centrocampo a porta vuota. Priva di idee e di energie la formazione di casa perdeva anche Miglioranza per infortunio e continuava ad attaccare in 5 contro 4, senza però dare l’impressione di poter far male. A sboccare una situazione di equilibrio che molto probabilmente si sarebbe protratta fino alla fine ci pensava Cuculicchio che, con un ingenuo fallo, si procurava la seconda ammonizione lasciando la superiorità numerica ai padroni di casa a due minuti e cinquanta dalla fine. Il Rossano tentava il tutto per tutto giocando in superiorità e dopo un paio di clamorose occasioni sprecate realizzava il 3-3 con Russo a un minuto e mezzo dalla fine. Quando la gara sembrava volgere al termine, ecco l’ultima emozione: sesto fallo su Lopez a 39 secondi dalla fine e tiro libero per l’Aesernia. La decisione del direttore di gara veniva ancora una volta contestata dai padroni di casa e si scatenava una bagarre in campo che vedeva coinvolti giocatori, dirigenti e tifosi del Rossano che si sagliavano contro i direttori di gara. Dopo oltre tre minuti di caos e incredibilmente senza alcun provvedimento del direttore di gara, che avrebbe potuto espellere tranquillamente almeno 3 elementi della formazione di casa, Tadeu andava sul dischetto dopo l’ennesimo balletto messo in scena con la palla spostata e rispostata sul dischetto dei 10 metri, ma sulla sua conclusione Soso ci metteva l’alluce e deviava in angolo la palla della possibile vittoria pentra. Alla fine un 3-3 tutto sommato giusto, con l’arbitraggio molto contestato dai padroni di casa e con un’Aesernia che per la prima volta in questa stagione ha giocato da squadra propositiva e volenterosa di imporre il proprio gioco, sfiorando la clamorosa vittoria su uno dei campi più caldi della categoria e contro uno dei roster più forti.

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