Aesernia, 2-2 con l’Odissea: salvezza a un passo

AESERNIA-ODISSEA 2000 ROSSANO 2-2 (2-1 p.t.)

AESERNIA: D’Alauro, Oriente, Amico, Iacovino, Di Tata, Vacca, Lopez, Valletta, Sartori, Melise, Noviello, Russo. All. Scarpitti-Matticoli

ODISSEA 2000 ROSSANO: Soso, Calarota, Sapinho, Russo, Arcidiacone, Nelsinho, Testa, Calabretta, Richichi, Miglioranza, Visciglia, Sicilia. All. Nelsinho-Labonia

MARCATORI: 8’45” p.t. Lopez (A), 11’14” Miglioranza (O), 17’08” Melise (A), 10’30” s.t. Richichi (O)

AMMONITI: Sapinho (O), Arcidiacone (O), Melise (O)

ARBITRI: Luca Di Stefano (Albano Laziale), Calogero Castellino (Treviso) CRONO: Giovanni Ferraioli Vitolo (Castellammare di Stabia)

MIRANDA. Cuore, tanto cuore. Il pari dell’Aesernia che avvicina ad un passo la salvezza è frutto del coraggio della truppa di Scarpitti e Matticoli, che ha lottato con quella grinta e quel cuore che erano scomparsi da tanto tempo. Vittoria avrebbe voluto dire salvezza matematica, ma il pari, alla luce del calendario e degli impegni propri e delle altre concorrenti pone i biancocelesti a guardare da vicino il traguardo. Solo una vera e propria catastrofe condannerebbe l’Aesernia ai playout che, comunque, per quanto fatto vedere in questa stagione, Sartori e compagni assolutamente non meriterebbero. Senza Cuculicchio e Grana e con ben 9 “molisani” in distinta, i pentri hanno affrontato un’ Odissea anch’essa priva di due elementi del calibro di Eric e di Manzalli, ma comunque in grando di portare in distinta ben cinque italo/brasiliani. Viste le premesse, il duo tecnico dell’Aesernia ha effettuato la scelta più logica: squadra chiusa nei dodici metri pronta a recuperare palla e ripartire. E l’Odissea, seppur con il pallino del gioco in mano per tutta la gara, ha creato molto, ma ha anche rischiato di subire più volte il gol dagli attacchi di Melise, Valletta e Iacovino, stoici nella quantità di corsa e purtroppo di conseguenza poco lucidi sottoportaper la troppa generosità. Il gol del vantaggio era frutto di uno schema su calcio d’angolo che Lopez (il migliore in campo), sfruttava alla grande fiondando una bordata all’incrocio dei pali che Soso non poteva intercettare. La gara era tutta di sofferenza, ma il pari si materializzava poco dopo al termine di un’azione confusa con Sapinho che calciava dalla distanza e con la palla che veniva sfiorata da Miglioranza solo davanti a D’Alauro e si infilava tra le gambe del portiere. L’ 1-1 non cambiava il tema tattico della gara, l’Odissea arriva a a cinque falli a 6 dalla fine ed era Melise a guadagnarsi il tiro libero che trasformava con una conclusione velenosa che ingannava Soso.

L’inizio di ripresa faceva capire cosa aspettava l’Aeserinia nei secondi venti minuti. Soso, uno dei migliori estremi difensori della categoria nel gioco con i piedi, si improvvisava continuamente portiere di movimento e fin dai primi minuti costringeva l’Aesernia a chiudersi ulteriormente. A protagonista si ergeva così il solito D’Alauro, che repsingeva il possibile e anche l’impossibile, ma anche dall’altro lato Soso veniva graziato per ben tre volte da tre conclusioni a botta sicura di Iacovino, comprensibilmente poco lucido dopo aver corso come un ossesso nonostante oltre un mese di assenza per infortunio. Conseguenza della continua superiorità numerica era il gol del pari di Richichi, smarcato tutto solo alla destra di D’Alauro. Poi il botta e risposta da una parte e dall’altra con la possibilità per entrambe di portare a casa l’intera posta in palio, una traversa clamorosa di Sartori, con la palla deviata da Soso e un’ulteriore occasione per l’Aesernia a 30 secondi dalla fine sempre con Sartori, debole nel calciare verso la porta calabrese. Allla fine 2-2 giusto e passo in avanti per entrambe. Il calendario sorride sia all’Aesernia che all’Odissea con Eraclea, Potenza e Roma Torrino che dovranno davvero fare miracoli per conquistare la salvezza diretta. Ma l’Aesernia vista oggi non deve temere nulla, la salvezza la merita appieno e chi pensava fosse morta dopo gli addii di Grana e Cuculicchio ha dovuto ricredersi.