La Magnolia studia da grande, e se ci fosse il pubblico…

Si è concluso con una vittoria il 2020 della formazione campobassana, cui manca molto l’apporto dei tifosi.


di Maurizio Cavaliere

Non è mai facile affrontare un campionato di serie A da matricola. Si sapeva che La Molisana Magnolia Campobasso, impegnata per la prima volta nella sua giovane vita nel torneo di serie A1 di basket femminile, avrebbe dovuto patire lo scotto del notiziato, magari compensandolo con una forte dose di entusiasmo. E’ successo proprio questo nel 2020 che ci siamo lasciati alle spalle, nel quale la società diretta da Rossella Ferro è riuscita in quello in cui il Campobasso Calcio di Gesué non ha avuto tanta fortuna: salire di categoria dalla porta di servizio. Ma ci è riuscita anche con merito, la Magnolia, mostrando professionalità organizzative e tanta qualità tecnica nelle giocatrici.

Con il convincente successo di due giorni fa a Lucca, sono quattro le vittorie, due in casa altrettante fuori nelle prime 12 gare, ruolino non sconvolgente ma comunque confortante perché pone per ora le molisane fuori dalle zone aride della classifica, in una posizione, quella centrale, certamente da rafforzare ma che corrisponde più o meno alle ambizioni tutte da scoprire del quintetto di Mimmo Sabatelli. Il quale, alla vigila del campionato, non aveva fatto promesse, dichiarando invece di voler giocare sull’entusiasmo della piazza, forte di una squadra comunque di grande qualità che, sulla carta, dovrebbe far bene.

La Magnolia targata A1 paga probabilmente qualcosa in termini di incitamento. La pandemia ha messo fuori gioco gli spettatori che, nello sport, sono sostanza pura: rinforzano le casse del club, danno motivazioni e accentuano il potenziale delle squadre, soprattutto di quelle con meno assilli di classifica. E’ proprio il caso della Magnolia che, a Campobasso, si era conquistata un seguito straordinario di pubblico, ottenendo risultati oltre le più ottimistiche previsioni. Il Covid ha interrotto per ora questo connubio che appariva inossidabile.

Ma Sabatelli e tutto lo staff confidano in un ritorno di fiamma che corrisponderà al periodo in cui la pandemia allenterà la morsa sulla vita sociale e anche sulla regolarità dei campionati.

Sportivamente parlando è stata una vera iattura rinunciare ai tifosi. Dopo una prima stagione di A2 altalenante con 8 vittorie e 6 sconfitte in casa, il secondo anno aveva offerto un ruolino di marcia superlativo anche perché la squadra era riuscita a imporsi 13 volte di fila tra casa e trasferta. In totale a fine stagione, playoff e Coppa Italia compresi, ben 18 partite al PalaVazzieri con questo score: 13 vinte 5 perse. Fantastiche le 10 vittorie infilate consecutivamente in casa tra la fine della prima stagione e le prime 9 della seconda. Imbattibilità dal 21 aprile 2018 al 15 febbraio 2019, quasi un anno. E poi la stagione 2019/20 quella monca causa Covid. In casa ben 8 successi in 10 partite, i due ko il 30 novembre e il 28 dicembre 2019.

Nell’attuale stagione il cambio di campo e l’assenza di pubblico sembrano aver creato qualche problema in più. Sei partite alla Molisana Arena e due vittorie. Anche se qui più che l’assenza del pubblico potrebbe aver pesato quella delle forti Wojta (tranne il match col Ragusa) e Ostarello, quest’ultima assente 3 volte su 6 (quando c’è stata sono arrivate le due vittorie con Battipaglia e Broni).

Insomma, con il pubblico sarebbe un po’ diversa questa Magnolia. Lo dicono i numeri, poi se giocano le americane (di passaporto o italianizzate) ancora meglio. Chissà come andrà a finire nella prossima gara, proprio in casa, contro Vigarano, quando Sabatelli potrà giocarsi un altro asso: la pivot Tikvic, titolare della nazionale croata e seconda croata nella storia rossoblù dopo Mia Masic, ala che ha giocato a Campobasso l’anno scorso, pure lei nel giro della nazionale. Aspettando il ritorno in forze del pubblico, sempre forza Magnolia.

 

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