Coppa Italia di A2, quando il Cus arrivò a 10 secondi dalla finale

Domani il Circolo La Nebbia affronterà il fortissimo Napoli nelle Final eight. Rievochiamo l’impresa sfiorata dal Cus del 2004, sempre in A2. In campo c’erano Bellomo, Sandro Paes e un ‘baby’ Marro. Anche allora la sfida sembrava impari: contro il Nepi dei record, l’anno dopo vice campione d’Italia.


di Maurizio Cavaliere

Dopo 17 anni e un mese il Cus ci riprova. Tanto è passato infatti dalla storica semifinale di Coppa Italia della Final Four di A2. Domani pomeriggio a Porto San Giorgio i molisani cercheranno di emulare la squadra di Walter Di Domenico che raggiunse le finali a 4 di Aosta dopo aver superato ben 5 turni, battendo anche il forte Reggio Calabria negli ottavi e il durissimo Bellona nei quarti.

Oggi il Cus (Circolo La Nebbia), guidato dal bravo allenatore campobassano Marco Sanginario, si troverà più o meno nelle condizioni del Cus di 17 anni fa, ovvero al cospetto di un avversario molto forte, che ha già conquistato la matematica promozione in serie A ed è (i numeri non sbagliano mai) la squadra con il ruolino di marcia migliore di tutta la serie A2: 17 vittorie su altrettanti match. Il tecnico Piero Basile può contare sull’apporto di una delle leggende del futsal mondiale: il sempreverde Adriano Foglia (40 anni), campione d’Europa con l’Italia nel 2003, vale a dire nella stagione dell’impresa del primo Cus. Un marziano, insomma. Poi ci sono i grandi Rodolfo Fortino, pivot campione d’Europa pure lui con l’Italia nel 2014, Turmena e Renoldi per citarne alcuni. Uno squadrone che farà grandi cose anche in serie A l’anno prossimo. Consapevole delle difficoltà del match, Sanginario ha saggiamente spinto il gruppo rossoblù nelle condizioni mentali di chi non ha nulla da perdere ma non per questo andrà in campo per prenderle, anzi: “Ho detto ai ragazzi che devono godersi il più possibile ogni minimo istante di questa manifestazione perché rappresenta sicuramente un qualcosa di straordinario”.

Ma è proprio l’esperienza del vecchio Cus, quello del trascinante Bellomo, dell’infaticabile Sandro Paes e di un giovanissimo Michi Marro, pronto a spiccare il volo, a insegnare ai rossoblù che nulla è scontato a questo mondo.  Il 15 marzo 2004 ad Aosta i cussini si trovarono di fronte il Nepi che era forte quanto il Napoli di oggi, infatti l’anno dopo il quintetto laziale sarebbe diventato vice campione d’Italia, perdendo in finale con l’Arzignano. Nepi dei record quell’anno, forte dei fuoriclasse Leandro Planas, Junior e Garcia: così come per il Cus di oggi, anche allora saltò fuori dall’urna il nome più temuto.

Sembrava una sfida impari, ma quel Cus era una squadra non molto tecnica, ma compatta e fisicamente debordante. Se ne accorsero gli estrosi giocatori del tecnico Colini, che riuscisono a prevalere solo a 10 secondi dal termine del secondo tempo supplementare, sul punteggio di 5-5 che non voleva saperne di sboccarsi. A un passo piccolo piccolo dai rigori. E’ un gol del brasiliano De Nonorha a infrangere il sogno del Cus. Qualche lacrima scende sui volti orgogliosi dei ragazzi arrivati dal Molise, sarebbe stato un mezzo miracolo, anche perché in quella squadra giocavano da protagonisti diversi italiani non naturalizzati e i ‘nostri’ Bellomo, Gabriele e Marro.

Questa la formazione di partenza del Cus in quel lunedì così lontano dal calcio a 5 di oggi, così vicino nei ricordi di chi lo ha vissuto: Spider (istrionico portiere brasiliano) Sandro Paes, Allegrini, Di Lella, Marro, Tulio Carulla, Bellomo, Passarella, Apicella. Di Iorio (piccolo portiere, campobassano pure lui). Doppiette di Tulio Carulla e Apicella e acuto di Franchi per il Cus che per ben due volte (4-2 e 5-3) si era trovato in vantaggio. Mancò un soffio per raggiungere la finalissima, ecco perché domani pomeriggio, alle 14, il grande Barichello (lanciato dal gol in ‘bicicletta’ che ha fatto il giro del mondo sui social) e soci faranno bene a giocarsela. La palla gira per tutti, non si sa mai. Forza e coraggio, ragazzi.

 

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