HomeNotizieSPORTLupi a testa alta nel caos, con Magri ha vinto lo sport

Lupi a testa alta nel caos, con Magri ha vinto lo sport

Surreale quello che è successo a Selvapiana: i rossoblù finiscono ko 3-1 con la Fidelis Andria e nel festival dei gol ‘puliti’ e ‘sporchi’ la cosa migliore la fa il difensore campobassano che ‘sconfessa’ il compagno di squadra Dalmazzi.

Campobasso-Fidelis Andria ovvero il caos. I lupi perdono ancora in casa (1-3) con i pugliesi bravi a capitalizzare le poche occasioni prodotte. Ma c’è dell’altro. Quello che è successo oggi pomeriggio allo stadio di Selvapiana non è un inedito ma, per chi lo ha visto e per chi non c’era (direbbe Ivano Fossati) e ha l’opportunità di riseguire minuto dopo minuto la fase centrale del secondo tempo, è molto molto particolare e difficile da capire. Il Campobasso segna un gol di cui non essere fieri: il giovane Tenkorang realizza un gol con la squadra aversaria ferma e in attesa della resttuzione del pallone messo fuori per consentire l’ingresso dei sanitari in campo. Il centrocampista rossoblù esulta ma sembra in buona fede, perché probabilmente non ha ben compreso la dinamica del gioco, in particolare la questione della rimessa laterale. Perciò, i lupi lasciano segnare di nuovo (ma al secondo tentativo) un altro gol agli avversari: un gesto di grande sportività che però non trova tutti d’accordo in casa rossoblù, soprattutto perché di antisportivo, precedentemente, c’era stato l’atteggiamento ostruzionistico (continue scenate per perdere tempo) dei giocatori ospiti che, a inizio ripresa erano passati in vantaggio su calcio di rigore. E’ una questione soggettiva, la sportività, se ne sono accorti anche gli spettatori sugli spalti. Di sicuro, dall’esterno è certamente più edificante il comportamento di Kevin Magri (fieri che sia campobassano) che fa passare gli ospiti, rispetto a quello di Dalmazzi che invece, mentre tutta la sua squadra, su indicazione pure di mister Cudini, lasciava campo libero agli avversari per consentire loro di segnare il ‘gol delle scuse’, si oppone e ferma l’azione come se in campo non fosse successo niente.

E’ probabilmente proprio il gesto di Dalmazzi la parentesi meno piacevole di una partita in cui i lupi non meritavano di perdere, proprio come contro il Taranto. Se il centrale di difesa del Campobasso non avesse preso quella decisione, probabilmente la partita sarebbe proseguita con maggiore serenità e senza il caos surreale dei minuti finali. Succede spesso ormai sui campi di calcia, in qualsiasi categoria, che, per situazioni assurde e particolare o per topiche arbitrali, ci si schieri dalla parte del fair play ridando agli altri quello che si è ottenuto senza meriti. Gesti sportivi sempre più frequenti.

Perciò è apparso singolare e totalmente fuori dalla logica anche il tentativo di tuffo di Raccichini che ha provato a intercettare il ‘gol delle scuse’ nell’azione successiva, proprio come aveva fatto Dalmazzi, riuscendoci però.

Tutto incomprensibile, quasi come quelle partitelle che si giocavano nel cortile, ma in quel caso senza arbitro e regole precise. A proposito, qualcosa è scappata di mano anche al direttore di gara, oggi non all’altezza, a certificare una giornata da dimenticare sotto tanti punti di vista.

La cosa più bella sono stati invece gli abbracci dei giocatori ospiti a Magri. Complimenti a lui e complimenti ai lupi sportivi. Che senso avrebbe avuto pareggiare una partita con un gol di cui vergognarsi immediatamente dopo? Lo sport è altro e in questo senso il Campobasso (e Campobasso) oggi i tre punti li ha conquistati comunque.

Per il resto non è stata una gran partita, anche se nel primo tempo il Campobasso avrebbe meritato qualcosa di più. Questa è la serie C: inutile montarsi la testa per due risultati utili di fila. Piedi a terra che, tra qualche giorno, si vola a Palermo.

Maurizio Cavaliere 

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