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Consulenti finanziari e smart working: cosa sparirà e cosa cambierà dopo l’onda anomala

Quella tecnologia che un mese fa era già presente e veniva usata solo all’occorrenza, oggi, ai tempi del Coronavirus, è diventata un’ancora di salvezza


di Tiziano Gentile

“Un asteroide. Quello che circa 66 milioni di anni fa, non solo scombussolò il clima del pianeta al punto da causare o con-causare la scomparsa di una gran parte delle specie terrestri, dinosauri compresi, ma produsse uno tsunami che fu probabilmente il più spaventoso che si sia mai prodotto sulla Terra, con onde alte oltre 1000 metri.”
Questo è quello che si legge su tutti i libri di storia.

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Un giorno non troppo lontano parleremo di questo virus, che ormai anche i bambini hanno imparato a chiamare con il nome disarmonico di CoViD19, proprio come di un asteroide. Ma di questo virus si stanno preoccupando i ricercatori e i medici, che non potremo mai ringraziare abbastanza per l’indomo sacrificio profuso. Quello di cui dobbiamo preoccuparci è dell’onda anomala provocata dal virus che, come dei bravi surfisti, dovremo imparare a cavalcare.
Fortunatamente pare che, nonostante non si sia ancora trovata una cura riconosciuta dall’AIFA, l’isolamento forzato, al quale siamo obbligati in questi giorni, funziona e udite udite! Pare che funzioni anche lo smart working!
Tutta quella tecnologia che un mese fa era già presente e veniva usata solo all’occorrenza, oggi è diventata l’ancora di salvezza. L’esperienza acquisita in questo periodo sicuramente non tornerà utile a quelli che nel frattempo si saranno estinti, non a causa del CoViD19, ma a causa della loro immota reticenza al progresso tecnologico, che li lascerà paralizzati di fronte alla maestosità del mare in piena. I consulenti finanziari questo lo ben sanno! Sicuramente un po’ più psicologi di ieri, sembrano attrezzati bene e meglio rispetto alla banca tradizionale che, già prima della pandemia stava cercando, seppur in maniera lenta, di adeguarsi al mondo che stava inesorabilmente cambiando. È notizia di tutti i giorni la rivoluzione in atto nel mondo bancario, con chiusura di filiali e tagli al personale, dovuti sia a cercare una drastica riduzione dei costi, sia a cercare di salire su quello che forse è l’ultimo treno utile per garantire l’esistenza futura del sistema che è stato da sempre al centro della vita imprenditoriale del paese. Oggi più che mai quel futuro sembra ci sia piombato addosso, proprio con la forza del mare in tempesta. La tecnologia, seppur con tutte le criticità che stanno dimostrando le infrastrutture, sta permettendo di mantenere un rapporto meno freddo con i clienti; ascoltare una voce o usare piattaforme che permettono di vedersi attraverso un monitor, avendo la possibilità di condividere documenti, ha un impatto sicuramente più rasserenante rispetto a una fredda mail o a un banale sms, in un momento storico dove stiamo riscoprendo l’irrefrenabile bisogno di relazione tra esseri umani. È proprio vero. Siamo lontani, ma forse davvero non siamo stati mai così vicini.

 

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