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Coronavirus, l’Eurogruppo si riunisce per trovare la risposta alla crisi: ecco la guida per conoscere le misure

Dal Mes agli Eurobond: un aiuto per i risparmiatori a comprendere il linguaggio di istituzioni e organi di informazione su una materia ostica quanto importante


di Tiziano Gentile

La crisi che stiamo vivendo, oltre che spaventosa dal punto di vista umano (con le decine di migliaia di morti che conta in tutto il mondo), lo è o lo diventerà sicuramente anche dal punto di vista economico.

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Il blocco delle attività, per limitare i contagi e per evitare che ci ammaliamo in gran numero tutti insieme, è devastante per le imprese e i lavoratori. Tutti ci chiediamo come ne usciremo e non a caso per il prossimo futuro parliamo della necessità di una “ricostruzione”, paragonando il periodo che ci attende a quello che seguì la seconda guerra mondiale: tutti si attendono un nuovo “piano Marshall” per sostenere la ripresa economica.

La stragrande maggioranza dei paesi coinvolti ha annunciato le misure, che potrebbero comunque essere ulteriormente riviste, a sostegno delle proprie economie. In Europa la situazione è più complessa perché in questo momento sono venute a galla tutte le criticità di una macchina, quella europea, che è sempre stata vista come una bellissima costruzione, ma con fragili fondamenta.

Oggi l’Europa si trova dinanzi a quel famoso bivio che da un lato potrebbe vederla in futuro assoluta protagonista nel panorama economico mondiale, dall’altro, non dimostrandosi unita in un momento così particolare, potrebbe arrivare addirittura a sgretolarsi.

In questi giorni, tra una video conferenza e l’altra, si sta discutendo in maniera accesa sul come e soprattutto con quali strumenti intervenire.

Lasciando a quando le misure saranno decise una valutazione più approfondita delle stesse, questa è una guida minima alle parole che vengono usate in questi giorni e che generano tanta confusione nella testa di chi le ascolta. Proviamo a vederle una ad una.

MES (Meccanismo Europeo di Stabilità)

È un’istituzione finanziaria intergovernativa che nasce nel 2011, nel pieno della crisi del debito. L’obiettivo del MES, recita il trattato con il quale è stato istituito, è “quello di mobilitare risorse finanziarie e fornire un sostegno alla stabilità, secondo condizioni rigorose commisurate allo strumento di assistenza finanziaria scelto, a beneficio dei membri del MES che già si trovino o rischino di trovarsi in gravi problemi finanziari, se indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria della Zona euro nel suo complesso e quella dei suoi Stati membri”. Tutti gli strumenti di sostegno offerti dal MES sono caratterizzati da un certo grado di condizionalità, ovvero dall’obbligo di rispettare alcune condizioni affinché si possa accedere allo strumento di sostegno e lo si possa mantenere nel corso del tempo. Tali condizioni, però, non sono prefissate ma si negoziano con il membro del MES interessato tramite un protocollo d’intesa.

EUROGRUPPO

L’Eurogruppo è un organo informale, ne fanno parte i ministri delle finanze degli Stati membri dell’Unione Europea che hanno adottato l’Euro; serve a discutere di questioni relative alle responsabilità condivise riguardo all’Euro, per coordinare le politiche economiche degli Stati membri.

SURE  (Support to mitigate Unemployment Risks in Emergency)

E’ un fondo europeo contro la disoccupazione, che potrebbe mobilitare risorse fino a 100 miliardi di euro, garantite da tutti gli Stati, per sostenere e difendere i lavoratori nei paesi più colpiti. E’ il primo esempio in assoluto di condivisione mutualistica del debito, infatti le risorse saranno garantite da tutti gli Stati membri, mentre l’utilizzo privilegerà gli Stati più colpiti.

PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programm)

E’ il programma straordinario di acquisto titoli messo in campo dalla Banca Centrale Europea (BCE) per far fronte agli effetti economici dell’emergenza pandemia. Acquistando titoli obbligazionari sui mercati finanziari (sia titoli di stato, che titoli della BEI, sia i titoli eventualmente emessi dal MES) garantisce indirettamente il finanziamento delle spese straordinarie degli Stati, ed è utile anche per bloccare (sul nascere) la speculazione che potrebbe colpire gli Stati più deboli. Inizialmente era stato previsto un importo di 120 miliardi di Euro, poi aumentati a 750, quindi è stato deciso che questo limite non sia più valido e gli acquisti di titoli saranno potenzialmente illimitati.

BEI (Banca Europe per gli Investimenti)

E’ un’istituzione finanziaria dell’Unione Europea, fondata nel 1957 con il Trattato di Roma che istituì il primo nucleo di quella che oggi è l’Unione Europea. Fornisce finanziamenti per progetti che contribuiscono a realizzare gli obiettivi dell’UE, sia all’interno che al di fuori dell’Unione. E’ stato deciso di creare un fondo di garanzia di 25 miliardi di Euro a favore delle imprese europee, che potranno così avere fino a 200 miliardi di liquidità per nuovi investimenti.

EUROBOND

Con questo nome (o CORONABOND, per richiamare alla situazione che stiamo vivendo) si intendono titoli di debito garantiti in maniera congiunta da tutti gli Stati membri dell’UE. Sono stati proposti per raccogliere risorse per rilanciare l’economia e mettere in comune gli oneri derivanti da questi titoli. Si potrebbero definire, in modo semplicistico, come “Titoli di Stato Europei”. Sono caldeggiati dai paesi più indebitati, come l’Italia e la Spagna (ma anche dalla stessa Francia) per riuscire a raccogliere risorse più facilmente ed a un costo più basso; viceversa, sono avversati dagli Stati con i conti più in ordine, che non vogliono rischiare di peggiorare il loro bilancio nel caso gli Stati più deboli abbiano difficoltà a ripagarli. Sarebbero una grande novità per l’Europa, e meritano sicuramente un futuro approfondimento;

Attendiamo con ansia la fumata bianca dalla riunione dell’eurogruppo oggi in programma.

 

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