Lettera aperta di un gruppo di neo elettori 19enne di Isernia
ISERNIA. Non è passata inosservata, nel clamore politico degli ultimi giorni, una certa aria di vecchiume e scarsezza di contenuti nelle proposte elettorali delle forze in campo. Corsi e ricorsi storici, visti e rivisti che perfino i ragazzi più giovani, quelli che per la prima volta si affacciano nell’intricato mondo del diritto di voto, hanno colto. Non stupisce perciò, se non per un acume raro a trovarsi in persone di quest’età, che un gruppo di 19enni molisani abbia deciso di esprimere le proprie perplessità per una campagna elettorale, a loro dire, “priva di traghettatori” ma ricca di “signorotti” che hanno messo in scena “Il solito clientelismo e nepotismo fatto dalle forze politiche”, stavolta “affiancato da piazze urlanti che a suon di frasi standardizzate e slogan pubblicitari hanno acclamato i più influenti personaggi politici nazionali, che in questi giorni hanno sfilato sulla passerella chiamata Molise.”
Riportiamo quindi la lettera di questi giovani elettori, nella speranza che questi trovino nel proprio futuro una regione Molise degna della loro intelligenza.
“Le elezioni che hanno interessato l’intera regione Molise hanno rappresentato un vero e proprio snodo cruciale a livello nazionale.
A differenza delle ultime tornate elettorali, ai nastri di partenza si è presentato il fenomeno politico chiamato Movimento 5 stelle, tenuto a confermare l’ottimo risultato riportato a livello nazionale, che ha scosso la macchina del Centro destra, la quale, a sua volta, si è rifugiata in una iper-coalizione che ha raccolto più che forze politiche, “signorotti locali”.
Al tempo stesso il centrosinistra frastornato dalle ultime elezioni e da un oggettivo malgoverno nazionale e regionale è stato una mera comparsa nella scena molisana.
Così, noi molisani, assistiamo ad un’insolita ‘negoziazione’ dei voti, data da una perdita di valori politici e dalla sempre più crescente scomparsa di leader politici nella regione.
Il solito clientelismo e nepotismo fatto dalle forze politiche è stato, stavolta, affiancato da piazze urlanti che a suon di frasi standardizzate e slogan pubblicitari hanno acclamato i più influenti personaggi politici nazionali, che in questi giorni hanno sfilato sulla passerella chiamata Molise.
Il Molise politico perde il fermento e non ha riscontri nel sociale: nessun politico, fra volti storici e non, ha il carisma di traghettatore; più personaggi incapaci nel parlare lasciano il posto ai loro capi politici che fingono l’interesse regionale, trovando problemi e attuando piani politici evanescenti quanto astratti, mostratigli da personaggi locali in chiacchiere da bar.
Tutto questo accompagnato dallo scandaloso fenomeno dei cambia-casacca che ha visto presentare uomini politici privi di idee e valori sociali, i quali hanno messo in evidenza la sempre maggiore fragilità che va a creare “ammucchiate” di partiti che hanno in squadra “galeotti e santi” pronti a strappare la poltrona.
La politica regionale da ormai molti anni latita di figure carismatiche in grado di poter creare interesse intorno al proprio mondo; così facendo, il cittadino, nell’ultimo ventennio, ha percepito quest’ultima come un fenomeno astratto dal quale potersi estraniare.
Le elezioni del 22 aprile sono l’ennesima dimostrazione di come la politica abbia avuto una vera e propria involuzione, dato confermato dalla scarsa capacità mostrata dai vari candidati alla regione.
Mille promesse, presentazione di piani economici e culturali che possano rilanciare una regione ormai allo strenuo, non sono senza dubbio sufficienti ad avvicinare nuovamente il cittadino ad un mondo complesso e a tratti contraddittorio quale quello politico.
Di qui una domanda: perdita del leader politico o volontario disinteresse del cittadino al mondo della politica?”
Un gruppo di neo-elettori 19enni
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