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Prima di tagliare e cucinare, pensate!

Le tecniche più sicure per cucinare il cibo: i consigli dell’espertaLe tecniche più sicure per preparare il cibo: i consigli dell’esperta


Parliamo sempre di cibi che fanno bene o fanno male senza sapere che anche il modo in cui questi vengono cucinati può influire sul nostro stato di benessere. Tutte le cotture (griglia, piastra, forno o padella) vanno utilizzate con molta attenzione, stando attenti a non bruciacchiare l’alimento e a non prolungare troppo i tempi di cottura. Le alte temperature infatti innescano negli alimenti una serie di reazioni chimiche a cascata che portano alla formazione di sostanze tossiche e dannose come l’acrilamide e tutti i prodotti della glicazione avanzata. Queste sostanze favoriscono l’insorgenza dell’aterosclerosi e di patologie renali. La cottura a vapore così come la marinatura provocano un numero minore di sostanze tossiche. La cottura alla griglia provoca invece la formazione di più sostanze tossiche rispetto a quella in padella, anche se molto dipende da quale olio si usa.

Oltre alle modalità di cottura, anche gli utensili che si usano per preparare e cucinare gli alimenti possono alterare o inattivare le sostanze benefiche contenute negli alimenti. Le lame metalliche son ben diverse dai nostri denti che sicuramente non alterano i cibi che masticano. Il metallo della lama del coltello causa, nella zona di taglio della carne, l’ossidazione del ferro, che in questo modo non può più essere utilizzato dall’organismo. Senza demonizzare gli strumenti che si trovano spesso nelle cucine, conviene considerare  i pro e i contro di ciascuno.

Il frullatore trasforma un cibo solido in uno cremoso o semiliquido velocizzando l’assimilazione delle sostanze e liberando aromi e sostanze che altrimenti rimarrebbero imprigionati nell’alimento. Pro: il suo utilizzo permette di mangiare cibi che altrimenti verrebbero rifiutati o non potrebbero essere consumati per disturbi della masticazione. Contro: l’alta velocità con cui si muovono le lame del frullatore fa incorporare molta aria alla crema, rendendo il cibo inadatto a chi ha problemi di gonfiore addominale.

La centrifuga separa le parti solide degli alimenti da quelle liquide. PRO: il liquido che se ne ricava viene facilmente assimilato. Contro: numerose sostanze benefiche restano intrappolate nella parte solida insieme alle fibre che vengono gettate via.

Veniamo ora al materiale con cui sono realizzate la maggior parte delle pentole: l’alluminio. E’ un materiale leggero e poco costoso, si riscalda e cuoce in modo uniforme con tanta velocità e facilità, liberando i sali di alluminio, possibili concause di alcune gravi malattie come il Morbo di Alzheimer. Un consiglio: dopo la cottura limitate al minimo la permanenza degli alimenti nelle pentole di alluminio. Per girare o cuocere gli alimenti non utilizzate la forchetta perché potrebbe rigare il pentolame; l’assorbimento dell’alluminio è tanto maggiore quanto più è consumato e rigato un tegame e quanto più i cibi sono acidi o salati. Meglio dunque evitare la cottura nell’alluminio di sughi di pomodoro, o con aceto, limone, vino, cavoli.

Le pentole di alluminio anodizzato sono più sicure ma, solo se integre e non graffiate. Le migliori restano comunque le pentole in acciaio perché resistono all’ossidazione, all’usura e sono facili da pulire. Con questo tipo di pentole bisogna solo stare attenti al momento in cui si getta il sale nell’acqua di cottura, che non deve essere fredda, specialmente se si usa il sale grosso perché, depositandosi sul fondo, il cloro e altri agenti acidi che esso contiene intaccano rapidamente il metallo formando macchie, che diventano erosioni e rilasciano metalli nel cibo.

Parliamo infine dei forni a microonde, molto amati da chi ha poco tempo per dedicarsi alla vera cucina! Per me mettere un alimento nel microonde è come dargli uno schiaffo! Infatti i cibi trattati con le microonde sembrano provocare malassere tipo capogiri e disturbi gastrici.

Nel dubbio, meglio la cottura a gas, certamente più sicura e priva di effetti collaterali. Occorre poi cercare di conservare gli alimenti in contenitori di vetro. Quelli in plastica, quindi anche i biberon, se derivati dal petrolio, cedono sostanze cancerogene, come il bisfenolo A. Si può allora scegliere la plastica naturale, bio compatibile e derivante dalla lavorazione delle fibre naturali del mais e della canna da zucchero.

DOTT.SSA SONIA STROIA

Biologa Nutrizionista/NAturopata

 

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