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Pagamenti social: trasferimenti di denaro su Facebook

Come cambia Facebook: vantaggi e rischi secondo l’I-Forensics Team di Isernia


Facebook è il social network più utilizzato nel mondo. Attraverso i suoi post, le persone condividono emozioni, pensieri, momenti della loro vita. Facebook è un ottimo strumento per comunicare con gli amici e per organizzare eventi. Ma tutto questo, ai suoi ideatori, non è bastato. Facebook vuole diventare anche uno strumento con il quale eseguire pagamenti. Nel 2015 è stato implementato un nuovo sistema che permette di effettuare veri e propri bonifici semplicemente utilizzando la chat.

Grazie al sistema ‘friend-to-friend’, per adesso disponibile solo negli USA, un’apposita icona consente di trasferire danaro direttamente sulla carta di credito di uno dei contatti ‘amici’. Il sistema sembra prossimo ad arrivare anche in Europa. Il colosso di Mark Zuckerberg ha già ottenuto l’autorizzazione a gestire denaro virtuale dalle Banche Centrali di Irlanda e di Spagna. Madrid potrebbe essere la ‘testa di ponte’ per portare in Europa il nuovo sistema di pagamento; sistema che, in Italia, avrebbe sicuramente un enorme successo, se si considera che gli utenti italiani connessi a Facebook sono oltre 28 milioni. Il ‘Messenger’, cioè il sistema di messaggistica istantanea di Facebook, è, di fatto, la 2° app più scaricata, installata e utilizzata del momento.

Il nuovo sistema di pagamento che andrà ad arricchire le funzioni del Messenger risulterà sicuramente utile e comodo. Sarà molto più semplice acquistare beni, come, ad esempio, dei biglietti per un concerto o per un mezzo di trasporto pubblico. Sarà più facile restituire somme di denaro ad amici che ce le hanno prestate o partecipare a collette, inviando direttamente la propria quota dalla finestra di chat di un gruppo di discussione. Invece, chi offre beni e servizi, potrà ricevere pagamenti direttamente attraverso il suo account Facebook, automatizzando, così, anche eventuali prenotazioni. Attività molto frequentate soprattutto da giovani, come pub, pizzerie, cinema e stabilimenti balneari ne otterrebbero sicuramente un grande vantaggio.

Tuttavia, un simile sistema fa sorgere anche molti dubbi e perplessità, soprattutto in materia di sicurezza. Infatti, esso richiederebbe l’adozione di algoritmi crittografici forti e sicuri, in grado di tutelare ogni transazione monetaria da alterazioni e furti. Se Facebook ha intenzione di permettere anche pagamenti virtuali sulla sua piattaforma, dovrà sicuramente rafforzare i suoi sistemi di sicurezza; sistemi che, oggi, almeno in Europa, non si sono dimostrati particolarmente efficienti. Un altro pericolo è, poi, rappresentato dai modi di utilizzo del social network. Spesso e volentieri gli utenti lasciano incustoditi i dispositivi digitali in cui è costantemente aperto il proprio account. Pertanto, chiunque potrebbe disporre bonifici casuali per conto nostro: un collega, il bimbo che gioca con lo smartphone del genitore distratto o malintenzionati che, a questo punto, si impossesserebbero di un’identità digitale con lo specifico scopo di rubare denaro. Una simile disattenzione, un domani, potrebbe costarci davvero caro.

Il sistema di pagamento via chat agevolerebbe anche la realizzazione di reati fiscali: fare acquisti esentasse, fingendo che si tratti di un semplice scambio di denaro, e rivolgendosi direttamente all’account privato del venditore, diventerebbe la cosa più semplice di questo mondo e, contemporaneamente, un vero e proprio incubo per coloro che sono chiamati a vigilare su questo tipo di crimini. Se, fino ad oggi, un ‘Like’ era il massimo che i nostri amici su Facebook potevano richiederci, in futuro qualcuno di loro potrebbe chiederci del denaro, anche in prestito, mettendoci di fronte a una scelta difficile e provocandoci non pochi imbarazzi. Anche le truffe sarebbero diverse: difatti, questi soldi potrebbero esserci richiesti da truffatori che, nel frattempo, sono riusciti ad hackerare i profili dei nostri amici. A tutte queste (non poche) perplessità, occorre, poi, aggiungere se, nel prossimo futuro, realtà come PayPal, Amazon, eBay o AliExpress, accetterebbero di buon grado l’idea di legare (o integrare) i loro sistemi con quello di Facebook.

I-Forensics Team

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