HomeNatura & AmbienteMeraviglie della natura: il Molise si popola di rondini, balestrucci e rondoni

Meraviglie della natura: il Molise si popola di rondini, balestrucci e rondoni

Nuovo viaggio alla scoperta delle peculiarità che caratterizzano il territorio


CAMPOBASSO/ ISERNIA L’inizio della bella stagione e in particolare della primavera è segnata dall’arrivo di alcune specie di uccelli che vengono nel nostro territorio per nidificare. Tra questi i più visibili e riconoscibili sono le rondini che sorvolano le nostre città e le campagne limitrofe. Spesso, per chi non è addentrato nella materia, queste tre specie di uccelli migratori vengono confuse. Vediamo, allora, quali sono le differenze.

La rondine (hirundo rustica) è forse l’uccello più conosciuto al mondo, infatti lo si può ritrovare dall’artico fino all’Australia. Le sue dimensioni sono di circa 17-19 cm e risultano medie rispetto al balestruccio e al rondone. Lea caratteristiche principali, per un semplice riconoscimento, sono la coda lunga e profondamente biforcuta, le ali lunghe, curve e aguzze, il piccolo becco diritto di color grigio scuro e il piumaggio di colore blu metallizzato – nero con la parte ventrale di colore bianco pallido e la gola e la fronte rossiccia-bruna.

BalestruccioLe rondini sono monogame, infatti, le coppie si formano ogni primavera e alcune di loro restano fedeli per molti anni ancora. La si incrocia più frequentemente in campagna dove plana sui campi coltivati alla ricerca di insetti, che cattura in volo grazie anche alla conformazione del becco corto e largo. Nidifica spesso nei centri storici dei paesi molisani, all’interno di edifici dove costruisce il nido a forma di coppa, fatto di fango e materiale vegetale.
Prima di ripartire verso il Sud Africa, intorno al mese di settembre, è facile vedere le rondini posate in gran numero sui fili della luce.

Il balestruccio (Delichon urbicum) è il più piccolo tra la rondine e il rondone e lo si vede volteggiare in gruppi numerosi sui cieli delle nostre città o nei pressi dei viadotti delle superstrade. Arriva in Italia per il periodo della nidificazione in primavera e vi rimane fino a ottobre quando riparte per raggiungere i territori di svernamento in Africa oltre il deserto del Sahara, fino anche a Città del Capo.

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