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‘Sete’ di bellezza: tour inedito tra le fontane più belle d’Italia. E c’è anche Isernia

Secondo Turismo.it, la Fontana Fraterna è uno dei capolavori scultorei italiani insieme alla Barcaccia di Roma


Da nord a sud l’Italia è ricca di tesori paesaggistici e architettonici che incantano con il loro fascino senza tempo. Oggi andiamo alla scoperta dei capolavori scultorei italiani che hanno reso celebri le città in cui gli stessi sono stati realizzati. Siete curiosi di saperne di più?

MESSINA
Non solo il porto, il Duomo e le altre bellissime chiese. Messina infatti vanta la presenza di bellissime fontane artistiche realizzate in diverse epoche a partire dal Cinquecento. Tra le più importanti la Fontana di Orione, definita dallo storico d’arte Berenson “la fontana più bella del Cinquecento europeo”. Commissionata allo scultore toscano Giovan Angelo Montorsoli, si presenta con la sua caratteristica forma piramidale su una base di 12 lati sul cui bordo si adagiano le statue che raffigurano i fiumi Camaro, Nilo, Tevere ed Ebro che versano l’acqua che fuoriesce da quattro anfore nelle vasche sottostanti. A trionfare su tutti Orione, che sorregge uno scudo con lo stemma della città.

PALERMO
La Fontana Pretoria, comunemente conosciuta anche come Fontana della Vergogna a causa della nudità delle statue che la compongono, è considerata uno dei simboli del capoluogo siciliano. Collocata nell’omonima piazza Pretoria, questa fontana era stata progettata e costruita in Toscana, e poi successivamente trasportata a Palermo. Da molti considerata una delle più belle fontane della penisola, fu realizzata nel 1554 da Francesco Camillani a Firenze e trasferita nel 1581 in Piazza Pretoria. Al centro della fontana, un puttino che versa acqua, soprannominato “Il Genio di Palermo“, intorno le statue che rappresentano Venere, Adone, Ercole, Bacco, Apollo, Diana e Pomona e una rappresentazione allegorica dei fiumi di Palermo: l’Oreto, il Papireto, il Gabriele e il Maredolce.

SASSARI
Simbolo e monumento storico di Sassari, la Fontana di Rosello è la più famosa di tutta la Sardegna. Monumento unico in tutta la regione, spesso identificata con la stessa Sassari, la Fontana di Rosello è costruita in stile tardo rinascimentale. Attraverso il corso Trinità si arriva alla Fontana per la settecentesca rampa di scale che fiancheggia la chiesa della Santissima Trinità.
Le più antiche notizie sulla fontana di Rosello, che sorge all’esterno dell’antica cerchia muraria cittadina, risalgono al 1295.

ISERNIA
In questa cittadina del Molise, ricca di attrazioni eppure spesso presa poco in considerazione, troviamo una monumentale fontana del Duecento dalle inusuali forme con sei getti d’acqua, eretta in onore di Papa Celestino V e realizzata recuperando frammenti di iscrizioni e bassorilievi romani. Conquistata dai Romani nel 263 a.C., Isernia visse un periodo di splendore fino all’arrivo dei Barbari, a cui seguirono i Longobardi e i Saraceni. Tracce del suo passato storico si possono ammirare semplicemente passeggiando o esplorandone i dintorni. Sul fondo della fontana in un secondo piano rispetto al loggiato, si distinguono due blocchi di età romana con dei festoni e un’epigrafe di tipo funerario che inizia con una dedicazione agli Dei Mani. Sul lato destro della fontana è presente una terza epigrafe, di età alto medioevale, collocata tra due protomi leonine, che si riferisce proprio alla costruzione di una fontana. Gli studi hanno dimostrato che i blocchi, provenienti da vari edifici della città, sono stati lavorati a più riprese: ecco perché il simbolo di Isernia rappresenta un’interessante opera di lavorazioni, elementi decorativi, un esempio di cultura materiale sul quale sono scritti secoli di storia del territorio. Non a caso è considerata una delle più belle fontane italiane e una delle opere più significative della regione.

ROMA
Il fulcro di Piazza di Spagna, un capolavoro di Pietro Bernini, è una delle fontane più famose del mondo, tornata al suo splendore originario dopo circa un anno di restauro. La Fontana della Barcaccia si trova ai piedi della celebre scalinata che conduce a Trinità dei Monti, ma all’epoca della sua realizzazione la chiesa affacciava su una rupe. Secondo una versione popolare molto accreditata, la sua particolare forma potrebbe essere stata ispirata dalla presenza sulla piazza di una barca in secca, portata fin lì dalla piena del Tevere del 1598.

 

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