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‘Report’: Ittierre, Bianchi ‘scudato’ dal fallimento, merito di una polizza in Liechtenstein

Nel servizio della trasmissione di Milena Gabanelli vengono passate al setaccio anche le spese dei commissari: da abbonamenti alla Scala di Milano a premi manageriali, fino alle milionarie consulenze

 

PETTORANELLO DEL MOLISE. Scegliere chi sia stato il male minore per Ittierre, tra i commissari e Antonio Bianchi, non è impresa facile. Due anni e mezzo di spese milionarie, errori di valutazione, inchieste giudiziarie ancora in corso. Un servizio a 360 gradi, quello andato in onda ieri sera su ‘Report’, la fortunata trasmissione televisiva di Milena Gabanelli, che per la seconda volta in poco più di un anno torna ad occuparsi del polo tessile molisano. Sotto la lente del giornalista Emilio Casalini finisce innanzitutto la gestione commissariale targata Chimenti, Ciccoli e Spada: dalla presunta svendita del marchio Ferrè a società con sedi in Paesi inseriti nelle black list dal governo italiano; ai 4 milioni di euro di compensi percepiti; dal premio di produzione di 44mila euro a un manager per una buona performance in un’impresa che è quasi fallita, ad abbonamenti alla Scala di Milano per 15mila euro; fino alle consulenze per 8 milioni di euro, una delle quali, contestatissima e pagata 1.5 milioni, di cui sarebbe risultato beneficiario lo studio professionale Bruno/Chimenti di Roma, di cui risulta essere socio l’avvocato (e commissario governativo) Stanislao Chimenti. Ovviamente, anche Bianchi non se la cava benissimo: l’imprenditore, ai microfoni di Rai 3, dichiara candidamente che Ittierre oggi “potrebbe vivere molto bene con 250 dipendenti”. E che l’inserimento di molte licenze importanti in portafoglio “mi aveva fatto sperare in un aumento di fatturato”, che non c’è stato affatto. Il numero uno di Albisetti, per giunta, stipula una polizza assicurativa a Vaduz, cittadina del Liechtenstein, con la quale il suo patrimonio viene ‘scudato’ dai creditori. In caso di ricerca da parte di questi ultimi – compreso lo Stato, per esempio per cartelle esattoriali – o di bancarotta, tale ricerca verrebbe vanificata: il contribuente scompare perché non è più detentore dei suoi beni, che finiscono in capo a un terzo, cioè la compagnia di assicurazione.

Guarda il videoservizio di ‘Report’:

 

Il sistema Michele 11-11-2013 from Isernianews on Vimeo.

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