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Comune, l’asilo costa meno del commissario

Il Comune di Isernia

ISERNIA. Una conferenza stampa per fare chiarezza sulla contestatissima delibera n. 17 del 6 marzo scorso, con la quale il Comune di Isernia ha previsto una serie di misure draconiane per far fronte a una massa debitoria di 1.5 milioni di euro nei confronti dei fornitori. Soldi che l’ente non può pagare per non rischiare lo sforamento del Patto di stabilità 2013. Per questo, nuove tasse sui cittadini, a cominciare dall’aumento delle tariffe idriche e dell’addizionale Irpef e tagli dei servizi, a cominciare dalla soppressione dell’asilo nido nelle ore pomeridiane. Per dare maggiori ragguagli sul delicatissimo tema, il commissario prefettizio Vincenza Filippi ha convocato la stampa dopodomani, giovedì 14 marzo, alle ore 12 presso Palazzo San Francesco. Nello stesso giorno, ironia della sorte, in cui il Tar Molise sarà chiamato a decidere sul ricorso presentato dall’ex assessore al Bilancio, Piero Sassi, e dall’ex sindaco Gabriele Melogli contro la delibera n. 8 del 16 luglio 2012 a firma del primo commissario straordinario de Comune di Isernia, Annunziato Vardè. Quest’ultimo aveva attestato lo sforamento del Patto di stabilità 2010 ma il Tribunale amministrativo di Campobasso ha concesso la sospensiva, il 23 novembre scorso, comportando così l’invio delle controdeduzioni lasciate in eredità dall’amministrazione Melogli alla Corte dei conti, come richiesto appunto dai ricorrenti (leggi l’articolo). Se la sentenza arrivasse in contemporanea con la conferenza stampa, ne vedremmo dell belle, nell’un caso o nell’altro. Se avesse avuto ragione Vardè, la Filippi avrebbe gioco ben facile a dimostrare che l’ente si trova in grossa difficoltà economica. Ma ben altro discorso, invece, sarebbe se la situazione venisse ribaltata a favore della precedente amministrazione di centrodestra. Intanto, emergono nuovo particolari sulla soppressione del servizio pomeridiano di asilo nido, determinato proprio nella recente delibera della dottoressa Filippi. Il costo del servizio, come si legge nella determina dirigenziale del III settore Politiche Sociali del 25 febbraio scorso, è pari a circa 3.200 euro al mese. Praticamente circa 800 euro di meno di quanto percepisce mensilmente ognuno dei tre commissari che guidano, pro tempore, il Comune di Isernia. A tirare fuori queste cifre era stato l’ex sindaco di Castelverrino, Albino Iacovone, che in una nota stampa aveva proposto il taglio delle due figure subcommissariali, a suo dire nemmeno previste dalla legge, per motivi di contenimento dei costi e, soprattutto, per evitare di far gravare i debiti solo sulle tasche dei cittadini.

mikeante

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