Le bandiere tricolore nei principali corsi della città, gli alpini, le istituzioni, i cittadini, i reduci e sopravvissuti, testimoni oculari di quella tragedia. Tutti insieme ad accogliere le parole del monsignore nella cattedrale, anch’essa casa e scrigno di ricordi di quella giornata. Poi, la piccola processione verso la piazza che porta il nome di quella data, tutti al cospetto della statua ai caduti. L’intervento del sindaco Luigi Brasiello, la corona del prefetto, la lettera di un ragazzo che nel ’43 era poco più di un adolescente. Questa la sequenza della commemorazione. Una partecipazione straordinaria della città per omaggiare e onorare le vittime, i figli e i nipoti che persero gli affetti davanti ai loro occhi. Le macerie e il sangue, la china da risalire per ritornare a vivere. Dalla tragica esperienza della guerra è rinata l’Italia, dal X Settembre è risorta Isernia.
Redazione isernianews
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