Categories: Senza categoria

Ittierre, Regione a un passo dal controllo societario

ESCLUSIVO/La verità sulla fideiussione dalle carte: se Bianchi – come appare probabile – non paga la prima rata da 4 milioni di euro entro domani, 31 ottobre, l’azienda di fatto diventerà una società partecipata al 51 per cento e l’imprenditore sarà fuori gioco, salvo contenziosi. Le controgaranzie prestate da Albisetti, infatti, consistono in un pegno sul 30 per cento del capitale sociale e nell’assunzione dell’impegno a trasferire immediatamente alla Regione le partecipazioni pari a un ulteriore 21 per cento. Intanto i commissari scrivono all’ente di via Genova (che non potrà opporsi): preparate i soldi. Frattura prova a rinviare di un mese la scadenza: pressing su Chimenti per la proroga

 

CAMPOBASSO-PETTORANELLO. L’avviso ai naviganti sarebbe già arrivato: preparare i soldi, perché Bianchi non paga. Scadrà domani, 31 ottobre, la prima rata della fideiussione da 12 milioni di euro che la Regione ha rilasciato, in proprio, a garanzia dell’operazione di acquisizione di Ittierre da parte del gruppo Albisetti. Per questo, pochi giorni fa, l’amministrazione straordinaria ha inviato una lettera formale alla Regione con la quale ha anticipato le proprie intenzioni, scontate: i commissari Stanislao Chimenti, Roberto Spada e Andrea Ciccoli vogliono i soldi. Se il patron Antonio Bianchi non dovesse onorare gli impegni, sono pronti a escutere la fideiussione. Lo riferiscono fonti accreditate che chiedono la garanzia dell’anonimato. L’avvertimento per iscritto avrebbe fatto balzare dalla sedia il governatore Paolo Frattura in persona: così, per guadagnare tempo, il presidente della Regione avrebbe avviato un tentativo di mediazione con l’avvocato Chimenti, mirato a rinviare al 30 novembre la scadenza della prima rata. Il motivo: la Regione potrebbe avere più di qualche difficoltà a pagare i commissari. Ma perché la triade Chimenti-Ciccoli-Spada ha anticipato i tempi, seppur di poco?

L’avvocato Stanislao Chimenti

Presto detto: Bianchi, lo scorso 19 settembre, per bocca del segretario della Filctem Cgil Lino Zambianchi, ha fatto sapere di non voler corrispondere i 4 milioni di euro della prima rata. Dichiarazioni mai smentite, quelle del sindacalista, che ricordiamo qui: “L’imprenditore, a domanda – si legge nella nota di Zambianchi  – ha chiarito che per fine ottobre non pagherà i 4 milioni di euro dovuti all’amministrazione straordinaria e che presenterà documentazione utile a dimostrare che i crediti vantati con l’A.S. sono superiori a quanto dovuto, in linea con quanto dichiarato al ministero dello Sviluppo Economico nell’ultimo incontro”. Tuttavia, Amico Antonelli della Uiltec, in un’intervista rilasciata a ‘Primo Piano Molise’ lo scorso 27 ottobre, ha smentito quanto detto da Bianchi (e Zambianchi): “Nell’ultima riunione al Mise – queste le parole di Antonelli – i commissari hanno ribadito che non devono nulla a Bianchi. Anzi, è l’imprenditore a dover versare 700mila euro alla struttura commissariale per il fitto dell’azienda. Peraltro Ciccoli, Chimenti e Spada si sono  detti disponibili ad andare incontro alle sue esigenze rinunciando al fitto, qualora il patron della Ittierre dimostri d’aver svolto opere di manutenzione sullo stabilimento sino al raggiungimento della cifra di 700mila euro”. Opere che sembrano procedere a rilento, come dimostra la grottesca vicenda del laboratorio delle sarte chiuso di recente per pioggia. Solo ieri la proprietà ha reso noto che, entro fine settimana, “sarà ripristinata l’efficienza dei laboratori. Ad oggi i lavori sono stati ultimati, ma si attendono le autorizzazioni degli organi competenti”.

Antonio Bianchi e l’avvocato Mario Ramundo

Arriviamo così al nodo centrale della questione: cosa accadrà da venerdì 1° novembre (salvo proroghe) se Bianchi davvero non pagherà? Sarà o meno la Regione a detenere la maggioranza delle quote di Ittierre? Sul punto, finora, tanta confusione, da ambo le parti. Bianchi, in particolare, proprio ieri ha fatto sapere ai sindacati che “non ci sono certezze circa le conseguenze sull’assetto societario Ittierre” stanti le difficoltà dell’azienda “a far fronte al pagamento di 4 milioni di euro alla procedura commissariale”. Ma per squarciare il velo dell’incertezza – vera o presunta – bisogna fare un passo indietro e rileggere cosa pensa, al riguardo, lo stesso imprenditore comasco. In soccorso, ci viene ancora una volta Zambianchi con la nota succitata del 19 settembre scorso, in cui l’esponente della Cgil aggiungeva quanto segue: “L’azienda si è dichiarata anche indifferente alla probabilità che l’A.S. incassi i 4 milioni di euro dalla Regione Molise (che molto probabilmente non li ha), precisando che l’attivazione di un probabile contenzioso e l’improbabile utilizzazione della penale sottoscritta con la fideiussione di 12 milioni di euro, farebbe scattare una quota societaria della bad company in favore della Regione Molise del 17 per cento. Tale quota societaria vedrebbe la Regione Molise in quota di minoranza su una Ittierre bad company. Mentre la quota del 51 per cento scatterebbe solo al mancato pagamento dell’ultima rata dovuta sui dodici milioni di euro, e quindi la Regione Molise rischia di inseguire quote azionarie e di diventare progressivamente proprietaria del 51 per cento di una società liquidata o in liquidazione”. Se fosse esatto quanto dichiarato da Bianchi (tramite Zambianchi), il 51 per cento delle quote societarie, in pratica, passerebbe nelle mani della Regione soltanto il 31 ottobre 2015, data di scadenza dell’ultima rata della fideiussione.

 

 Ma imprenditore e sindacalista si sbagliano. Vediamo perché.

 

I ‘SEGRETI’ DELLA FIDEIUSSIONE-LA GARANZIA A PRIMA RICHIESTA. Per prima cosa va precisato che la Regione, qualora Bianchi non paghi, di fronte a una richiesta dei commissari non ha possibilità di fare alcuna opposizione. Questo perché, come si legge in una nota inviata dalla Regione Molise al ministero dello Sviluppo (protocollo numero 0000420/11 del 7 gennaio 2011), resta fermo il diritto del beneficiario (l’amministrazione straordinaria) “di escutere a prima richiesta e senza eccezione alcuna la fideiussione, assicurando il garante (la Regione, ndr), in tale eventualità, la necessaria copertura finanziaria”. Cosa vuol dire? Semplice: la Regione deve pagare alla prima richiesta scritta dei commissari ed entro un termine perentorio dalla stessa fino all’importo massimo dell’obbligazione, senza eccezioni e senza la necessità di preavviso o di procedimenti legali o giudiziari di qualunque natura. Se non lo fa, l’amministrazione straordinaria dovrà avviare un procedimento civile. Ma la natura dell’obbligazione è tale che ben poche sarebbero le speranze di spuntarla, in giudizio.

 

La nota inviata dalla Regione Molise al ministero dello Sviluppo del 7 gennaio 2011

 

La nota inviata dalla Regione Molise al ministero dello Sviluppo del 7 gennaio 2011 (pag.2)

Dunque, di fonte alla ‘prima richiesta’ – come si legge ancora nella nota succitata, firmata dall’ex presidente della Regione Michele Iorio, dal direttore generale dell’ente Antonio Francioni e dal direttore generale Finmolise Lorenzo Cancellario – al fine di controbilanciare l’eventuale effetto remoto dell’inadempimento dell’obbligato principale (il gruppo Albisetti, ndr) e la connessa eventualità di approntare una copertura finanziaria, la Regione Molise, al momento del rilascio della fideiussione, acquisirà le idonee controgaranzie da parte di Albisetti spa”.

 

 LE CONTROGARANZIE: REGIONE VERSO LA MAGGIORANZA. Il nodo centrale è proprio qui, come si evince leggendo la delibera di Giunta regionale n. 1137 del 30 dicembre 2010 e, in particolare, l’allegato alla stessa (protocollo 1443). Tra gli impegni assunti dal gruppo comasco contestualmente al rilascio della fideiussione, si apprende della “costituzione di un pegno ex articolo 2352 del Codice civile sulle azioni rappresentanti il 30 per cento del capitale sociale della neocostituita Ittierre spa”. E dell’assunzione dell’impegno “a trasferire immediatamente alla Regione Molise/Finmolise le partecipazioni pari al 21 per cento della neocostituita Ittierre spa nel caso di mancato adempimento delle obbligazioni di pagamento rateizzato del prezzo di acquisizione del complesso aziendale”.

Ma la situazione è ancor più chiara leggendo l’atto di costituzione di pegno sottoscritto tra Bianchi e la Regione l’8 febbraio 2011 (consultabile e scaricabile a piè di pagina): da tale accordo di garanzia, infatti, si evince che Albisetti ha concesso il pegno conservando però i diritti di voto “sia in assemblea ordinaria che in assemblea straordinaria, nonché i diritti amministrativi”. Ma, soprattutto, che ha concesso due diritti di opzione irrevocabili e gratuiti: uno sul pegno sul 30 per cento delle azioni, pari a 2 milioni e 250mila euro; l’altro sull’ulteriore 21 per cento.

 

L’ACCORDO DI GARANZIA: REGIONE ‘PADRONA’ ENTRO 4 MESI.  Siamo giunti al dunque: Bianchi si è impegnato a cedere il 51 per cento delle azioni (30 + 21) senza possibilità di revoca e senza che gli venga corrisposto dalla Regione alcun corrispettivo per le opzioni concesse. Pertanto, come si legge nell’articolo 6 dell’accordo, la Regione Molise potrà esercitare le opzioni di acquisto entro 90 giorni dal verificarsi dell’inadempimento. E per farlo, basterà inviare ad Albisetti una raccomandata A/R comunicando, in primis, le proprie volontà, poiché il consenso del gruppo comasco alla cessione si intende prestato preventivamente con la sottoscrizione dell’accordo; e, in secundis, il nominativo del notaio con la data dell’appuntamento per effettuare il ‘passaggio di consegne’ delle azioni interessate dalle opzioni. Entro 30 giorni dal ricevimento della lettera succitata, l’Albisetti sarà tenuta ad attivare tutte le procedure statutarie previste per la cessione delle azioni e a presentarsi dal notaio indicato dalla Regione per effettuare la girata dei titoli. Insomma, di fronte alla Regione che prenderebbe in mano la maggioranza dell’azienda, l’imprenditore comasco non potrebbe opporsi e l’Ittierre, da quel momento, diventerebbe di fatto una società partecipata. Ma sul punto è lecito domandarsi: se Bianchi non paga, davvero la Regione – con i suoi rappresentanti, Frattura in testa – avrà il coraggio di spedirla quella raccomandata, e di sfidare Bianchi a viso aperto, visto che l’imprenditore non sembra ritenere di essere nelle condizioni di perdere il controllo della società, anzi, sosterrebbe di di vantare crediti nei confronti dei commissari? A livello legale  e mediatico, il patron del polo tessile è prevedibile reagisca in maniera tutt’altro che accondiscendente, avviando eventualmente un contenzioso (contro i commissari e contro la Regione, perché no?) dai tempi e dalle conseguenze difficilmente prevedibili. 

Il tribunale di Isernia

Inoltre, c’è la richiesta di concordato preventivo pendente dinanzi al giudice del lavoro del tribunale di Isernia, motivo per cui pare più probabile che la Regione scelga di attendere. Il debito nei confronti dell’amministrazione straordinaria (12 milioni di euro), infatti, potrebbe essere oggetto del concordato medesimo. Dunque, niente di più facile che si scelga di aspettare le decisioni del giudice: il termine ultimo per la presentazione di una proposta definitiva di concordato preventivo è fissato al prossimo 26 novembre. Ecco spiegata, allora, anche la ragione del tentativo di Frattura di far prorogare di un mese la scadenza della prima rata della fideiussione, d’intesa con Chimenti: se i commissari accordassero il rinvio, la Regione potrebbe trovarsi a non dover pagare i 4 milioni di euro per le inadempienze di Bianchi ed eviterebbe anche di ‘spogliarlo’ della maggioranza delle quote societarie, evitando una quasi certa guerra legale. Salvo che il giudice Valeria Battista non respinga la richiesta e scriva la parola fallimento (e la fine?) sulla vicenda.

Caravaggio

 

 [gview file=”http://www.isernianews.it/wp-content/uploads/2013/10/atto-di-costituzione-di-pegno.pdf” height=”600px” width=”690px”]

mikeante

Recent Posts

Si allontana da casa e scompare: operaio molisano trovato morto in un campo

L'episodio avvenuto in provincia di Lecco: l'uomo, 50 anni e originario di Campobasso, risiedeva da…

11 ore ago

Festival del Corpus Domini, si parte. Via agli eventi aspettando la sfilata dei Misteri

Nel cartellone i due concerti di punta di Boombdabash e Subsonica, ma c’è anche Enzo…

16 ore ago

Ospedale Cardarelli, ludoteca intitolata al piccolo Alberto Spadacini: stamane la cerimonia

La commozione di mamma Anna che ha scoperto la targa. Il sottosegretario Niro: "Memoria e…

17 ore ago

Cultura della legalità, inaugurato il monumento all’Arma dei carabinieri

L’opera voluta dall’Amministrazione comunale di Larino e realizzata dall’artista Valeria Vitulli LARINO. Inaugurato a Larino,…

19 ore ago

Clementino e la sua band in concerto a Venafro il 17 giugno

Tappa in Molise per l’atteso nuovo tour del rapper VENAFRO. Farà tappa anche in Molise…

19 ore ago

Villa Flora, completati i lavori di riqualificazione della vasca

L’annuncio dell’assessore all’Ambiente Simone Cretella CAMPOBASSO. Terminati i lavori di riqualificazione della peschiera di Villa…

20 ore ago