ISERNIA. La toga sul feretro per accompagnarlo nell’ultimo viaggio. Così si è chiuso il cerchio di una vita vissuta senza inseguire clamori, ma lasciando il segno dei grandi. Di chi ha compiuto fino all’ultimo istante il proprio dovere, facendo la storia di una città e una comunità. Una folla commossa ha salutato ieri pomeriggio l’avvocato Ugo De Vivo, ex sindaco di Isernia, prematuramente scomparso a 67 anni.

Autorità, personaggi della politica di oggi e di ieri, di entrambi gli schieramenti, colleghi avvocati, magistrati, amici, collaboratori, imprenditori, semplici cittadini che lo avevano conosciuto, apprezzato, stimato: tantissimi in chiesa, nella parrocchia del Sacro Cuore, altrettanti sul sagrato, all’esterno, ad attendere la bara per l’ultimo applauso. A celebrare la messa, Fra Nazario Vasciarelli, che ha ricordato come De Vivo sia riuscito a creare vita intorno a sé, con la sua operosità e onestà.

Stimato, rispettato, benvoluto da tutti, sia per il suo impegno professionale, che per quello civile e politico, ex presidente dell’Ordine degli Avvocati, trombettista per passione, sindaco della riscossa del centrosinistra nel 2012 dopo lunghi anni di dominio incontrastato del centrodestra: questo e tanto altro era l’avvocato gentiluomo, l’uomo mite, schivo, per bene, che Isernia tanto amava, riamato. In chiesa due lunghi applausi si sono levati al cielo quando il sindaco Luigi Brasiello e l’amico avvocato Duilio Vigliotti ne hanno ricordato la figura, unica per rettitudine morale. La vicinanza alla famiglia, in particolare alla moglie Gigetta e al figlio Ivan, non mancherà di certo. Lui, invece, manca già a tanti, tantissimi che in lui hanno avuto un punto di riferimento e un esempio.