CAMPOBASSO. Le strutture ospedaliere presenti sul territorio regionale rischiano di arrivare al collasso a causa dell’ultimo provvedimento emanato dall’Asrem che ha disposto il trasferimento, fino al 31 agosto, di alcuni reparti dagli ospedali minori a quelli più grandi. Secondo il provvedimento l’unità operativa di Chirurgia Generale dal Vietri di Larino passerà temporaneamente al San Timoteo di Termoli e quella di Ortopedia e Traumatologia dal Santissimo Rosario di Venafro al Veneziale di Isernia. Una situazione che ha messo sul piede di guerra non soltanto il personale interessato, ma anche i pazienti a causa del crescente e persistente sovraffollamento dei reparti causato dalla mancanza di posti letto. Ma a farne le spese sarebbero tutte le strutture, già toccate dai tagli operati dalla struttura commissariale e ultimamente dal famoso decreto Balduzzi. Problemi e inefficienze sono ormai all’ordine del giorno in tutti i presidi territoriali, in cui con cadenza impressionante le criticità si susseguono praticamente in tutti i reparti, tant’è che addirittura il report annuale pubblicato dalla sede regionale di Banca d’Italia ha sottolineato i problemi che il settore sanitario ha sull’intera economia regionale. La spesa sanitaria assorbe, infatti, gran parte del bilancio regionale, non lasciando spazio ad altre iniziative verso la popolazione locale. In particolare l’analisi della Banca ha evidenziato, nel triennio 2011-13, un aumento della spesa sanitaria pari all’1,9% rispetto ad un dato nazionale sceso dello 0,4, mentre nell’esercizio 2013 si registra un aumento dei costi addirittura pari all’11,2 % rispetto al periodo precedente, seppur a fronte di una diminuzione rilevante del costo del personale pari al 3 %. Un ulteriore motivo di preoccupazione per i livelli assistenziali della popolazione, già turbata dai pesanti tagli dettati dal piano di rientro, costretta a sobbarcarsi, tramite tasse e balzelli vari, l’intero deficit creatosi in anni di malagestione politica.
Francesco Clemente
